Con la cessione della farmacia di un anno fa abbiamo messo in liquidazione la nostra snc che è stata cancellata dalla Camera di commercio.
Recentemente, però, è stata notificata a noi ex soci una cartella di pagamento con la richiesta di imposte non versate dalla società.
È corretto questo comportamento dell’Erario?

Temiamo proprio di sì e d’altronde anche la Cassazione – pronunciandosi [con ord. n. 7236 del 15 marzo 2021] in merito alla sorte delle imposte non versate da una società estinta – ha chiarito che la cancellazione non impedisce di azionare il credito tributario nei confronti degli ex soci, oltre, beninteso, a non bloccare l’iscrizione al ruolo per tributi non versati dalla società ormai estinta.

La ratio di tale decisione è da ricercare evidentemente nel rapporto di solidarietà tra i soci, perché – come del resto abbiamo più volte ricordato – le società di persone godono della c.d. autonomia patrimoniale imperfetta [perciò i soci sono appunto obbligati in solido], e inoltre, successivamente alla cancellazione, costoro diventano i successori ex lege della società stessa.

In sintesi, nelle società in nome collettivo rispondono solidamente tutti i soci anche per le obbligazioni di natura tributaria, con la conseguenza che le imposte non versate dalla società dovranno essere saldate dai singoli ex soci, come d’altra parte è affermato a chiare lettere anche nell’art. 2291 del cod. civ.

La notifica, precisa ulteriormente la Suprema Corte, è ammessa – entro un anno dalla cancellazione – anche presso l’ultima sede della società e l’interruzione della prescrizione conseguente alla notifica ha efficacia anche rispetto ai soci.

Insomma, è difficile scappare…

(stefano lucidi)

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