Io e il mio socio abbiamo ricevuto una proposta da parte di un grossista che ci riconoscerebbe un extra-sconto dell’1,5% al raggiungimento di un determinato volume annuo di acquisti. Quel che non ci convince è che, facendo un paio di conti, lo sconto che verrebbe realmente concesso alla farmacia non risulta pari alla somma dello sconto base più l’extra-sconto. Vorremmo un Vs. parere.

La situazione, almeno per come il quesito la descrive, sembrerebbe presentare per la verità un qualche “inghippo”.
Ci pare infatti che la percentuale di extra-sconto che il grossista applicherebbe in tal caso non riguarda l’importo pieno “di partenza” [che consiste nel prezzo al pubblico “de-ivato”], ma l’importo stesso ridotto dello sconto base, con la conseguenza che il complessivo sconto effettivo sarà inferiore alla somma algebrica tra sconto base ed extra-sconto.
Un esempio potrà aiutare.
Immaginiamo che il prezzo al pubblico [che per comodità da qui in avanti definiremo come PP] senza iva corrisponda a 100,00 e che la percentuale di sconto base sia 30,35.
L’extra-sconto dell’1,5% verrà calcolato sottraendo il PP “de-ivato” dal primo sconto (100,00-30,35=69,65) che quindi sarà pari all’1,04% (69,65 x 1,50%).
Lo sconto effettivo praticato corrisponderà a (30,35+1,04) = 31,39, il quale risulta inferiore alla somma delle percentuali di partenza di sconto base ed extra-sconto (30,35%+1,50%=) 31,85%.

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Questi calcoli, in conclusione, parrebbero dimostrare che l’extra-sconto – guadagnato al raggiungimento dell’obiettivo di acquisto – ammonta a un effettivo 1,04% e non al 1,50% pubblicizzato.
Vi suggeriremmo quindi di valutare attentamente i termini dell’“offerta” del vs. grossista.

(matteo lucidi)

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