[Brevi note d’indirizzo…]

Abbiamo da tempo in programma di rifare la farmacia ma i preventivi delle tre aziende specializzate che abbiamo consultato sono tra loro molto diversi quanto ai contenuti delle proposte e dal punto di vista economico [si va addirittura da 120.000 a 400.000].
Tutti e tre ci parlano di pianificazione della gestione, in funzione della quale dovremmo prendere le nostre decisioni, ma in realtà, forse per la cattiva conoscenza da parte nostra della materia di marketing, non siamo riusciti a cogliere la strada maestra, anche se da queste aziende ci saremmo aspettati una maggiore disponibilità a introdurci proprio nel marketing.
Si tenga conto che il locale attuale può essere sfruttato in modo molto diverso anche aumentando di parecchio l’area di vendita e settorizzandola secondo gli obiettivi che ci prefiggiamo.

 

Il quesito è probabilmente un po’ troppo generico, anche se è chiaro che la diversità dei preventivi – peraltro molto frequente in questi casi – reca inevitabilmente con sé scelte altrettanto diverse.
È però in questa ottica che vi hanno forse parlato di “pianificazione della gestione aziendale” che d’altronde solo in apparenza è un’espressione un po’ astratta, ma nei fatti è proprio lì il cuore della scelta che vi apprestate a fare.
Dovendo comunque anche noi limitarci a qualche notazione di carattere generale, possiamo provare a rendere un po’ più concreto un concetto – quello, appunto, di “pianificazione della gestione aziendale” – che, detto così, suona molto lontano dalla realtà che vivete in farmacia tutti i giorni quando invece, appena approfondendolo un poco, se ne scoprono quasi immediatamente implicazioni pratiche di estrema importanza.
Sono anni, ormai, che il mercato della farmacia – come d’altronde ben sapete – è cambiato e le nuove dinamiche richiedono da parte del suo amministratore una nuova mentalità di tipo manageriale/imprenditoriale o, per meglio dire, una nuova visione che, se egli vuole portare al successo la sua azienda, non può prescindere dalla conoscenza delle tecniche di gestione più evolute; tra queste occupa senz’altro un ruolo rilevante la pianificazione aziendale che consiste essenzialmente (tanto per calare il discorso nel contesto dell’investimento che vi accingete a fare):

  • nell’effettuare previsioni sull’ evoluzione dellambiente entro cui – in dipendenza della scelta del tipo di ristrutturazione che sceglierete – volete collocare la vostra farmacia;
  • nel definire gli obiettivi e nell’individuare le strategie per il loro raggiungimento;
  • nel valutare i risultati e le circostanze che hanno reso critico fino a oggi il raggiungimento degli originari obiettivi e che quindi vi hanno consigliato da tempo – come riferite nel quesito – interventi così importanti;
  • nel riformulare di conseguenza gli obiettivi e/o individuare strategie alternative per conseguirli.

Per un imprenditore – perciò anche per un titolare di farmacia – che intende condurre la propria attività con consapevolezza e determinazione, i sistemi di pianificazione e controllo vanno quindi considerati alla stregua di un vero e proprio fabbisogno.
Ma pianificare significa essenzialmente ipotizzare uno scenario futuro, identificare obiettivi raggiungibili, promuovere e formulare decisioni di carattere strategico e, infine, individuare le risorse indispensabili alla realizzazione dei programmi.
Successivamente, le strategie così definite devono essere tradotte nel breve termine in programmi di azione che quindi si devono collocare – per scendere nel caso che il quesito propone – “a monte” della scelta tra i tre preventivi che vi hanno presentato [con il rischio magari di avvertire l’esigenza di acquisirne… un quarto o un quinto].
Ma fino a che punto nel tempo possono/devono spingersi le previsioni?
Il sistema di pianificazione e controllo deve coprire un arco di tempo sufficientemente lungo per consentire all’imprenditore di portare a compimento quanto si è proposto di realizzare.
Le previsioni, in altri termini, devono possedere un sufficiente grado di attendibilità: diversamente non servono a nulla.
È chiaro, quindi, che in mercati particolarmente “turbolenti” – come è diventato/sta diventando quello della farmacia [di qui quella “nuova mentalità” cui si è accennato poco fa] – un orizzonte temporale eccessivamente lungo non può essere preso in considerazione.
Se le previsioni a breve termine coprono, tipicamente, l’arco temporale di un anno, quelle a medio termine si spingono, diciamo, fino al triennio mentre quelle a lungo termine vanno verosimilmente dal quinquennio in su, anche se per la farmacia, almeno nell’attuale situazione, previsioni che si estendono oltre il quinquennio sembrano estremamente azzardate.
Lo strumento fondamentale per realizzare la programmazione annuale dell’attività aziendale è il budget, che consiste essenzialmente in un bilancio previsionale annuale ma a differenza del bilancio d’esercizio, che rappresenta i valori rilevati a consuntivo, il budget espone le stesse tipologie di informazioni ma a livello previsionale.
Il confronto tra obiettivi prefissati e risultati conseguiti sarà poi oggetto di verifica, così da poter evidenziare la presenza di eventuali scostamenti dando avvio al processo dell’analisi degli scostamenti e – in caso di difformità tra obiettivi e risultati – alla formulazione delle necessarie azioni correttive.
Nel medio/termine (tra 3 e 5 anni) parliamo invece, normalmente, di business plan ma in momenti economicamente delicati e complessi sembra preferibile limitarsi a budget annuali e controlli mensili degli scostamenti.
Torneremo senz’altro in futuro su questi aspetti e sulle loro numerose implicazioni pratiche ma per il momento quel che si è detto fin qui ci pare possa essere sufficiente.

(michela pallonari)

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