Con il Collegato Fiscale alla Manovra 2020 (DL 124/2019) sono state ulteriormente inasprite le condizioni di utilizzo dei crediti fiscali in compensazione nel mod. F24.
In particolare, a partire dai crediti maturati dal 2019 l’utilizzo in compensazione per importi superiori a € 5.000,00 può essere effettuato soltanto dopo il decimo giorno successivo alla presentazione della dichiarazione da cui emerge il credito.
La regola, che prima valeva solo per i crediti iva, ora è stata estesa anche ai crediti imposte dirette e Irap.
Il che significa, ad esempio, che il credito Irpef per l’anno 2019 eccedente il richiamato limite dei 5.000 euro, che in precedenza poteva/avrebbe potuto essere utilizzato già a partire dal 1° gennaio 2020 in compensazione di altre imposte e/o contributi, dovrà ora attendere per l’appunto il decimo giorno successivo dalla presentazione della relativa dichiarazione [quella da inviare telematicamente entro il 30 novembre 2020].
Inoltre, non sarà più possibile per nessun soggetto – titolare o non titolare di partita iva – usare in compensazione nel mod. F24 crediti fiscali, anche quando il saldo finale del modello sia diverso da zero, ove quest’ultimo non sia inoltrato esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Come si vede, prosegue la guerra del Fisco contro le “false compensazioni” anche se poi a rimetterci, come in tutte le guerre, siano i contribuenti innocenti ai quali la vita viene nei fatti resa sempre più difficile.

(stefano civitareale)

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