Mia madre è deceduta a luglio 2017 ed era proprietaria di un appartamento in cui risiedeva insieme a mia sorella e ogni anno portava in detrazione spese per lavori di ristrutturazione da lei sostenute. Oggi l’appartamento risulta in comproprietà al 50% tra me e mia sorella, con quest’ultima che continua ad avere la residenza, mentre io, abitando e risiedendo in un’altra città, utilizzo di frequente tale abitazione per soggiorni. Non avendo mia sorella, per così dire, capienza fiscale, Vi chiedo se posso essere io a continuare a portare in detrazione le restanti rate delle spese di ristrutturazione.
La risposta non può essere affermativa.
Come sancisce infatti l’art. 16-bis, comma 8, del D.P.R. 917/1986: “(…) in caso di decesso dell’avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette, per intero, esclusivamente all’erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene.”. Perciò, come rileviamo dalla disposizione ora riportata, la detrazione delle rate residue per le spese di ristrutturazione si trasmette, nel vs. caso, “esclusivamente” a Sua sorella che ha conservato la detenzione materiale e diretta del bene, continuando a risiedervi.
E questo, nonostante la… “incapienza” dell’interessata.
(valerio salimbeni)
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