Una nostra dipendente, che si era sposata con rito civile prima di essere assunta, si è da poco coniugata con rito religioso e ha chiesto il congedo matrimoniale: ne ha diritto?
La risposta temiamo debba essere negativa.
Premesso che il contratto collettivo nazionale stabilisce le modalità di fruizione del congedo e che generalmente quest’ultimo viene concesso per 15 giorni conservando la normale retribuzione […e senza perdere/utilizzare giorni di ferie], il nostro ordinamento – salva diversa indicazione contrattuale o concessione aziendale e trascurando le diversità di opinioni che chiunque di noi può cogliere quotidianamente su temi del genere – riconosce soltanto il matrimonio civile e il matrimonio c.d. concordatario, nonché le unioni civili.
Quindi, il matrimonio religioso – non producendo di per sé effetti civili – non è idoneo a integrare il diritto del lavoratore al congedo matrimoniale.
(giorgio bacigalupo)
La SEDIVA e lo Studio Bacigalupo Lucidi prestano assistenza contabile, commerciale e legale alle farmacie italiane da oltre 50 anni!