Vorrei qualche ragguaglio sul regime iva dello split payment. Non sono competente in materia ma ho sempre trovato una “stranezza” che la farmacia per le FE emesse nei confronti della asl non riscuota la relativa imposta come fa per tutti gli altri clienti…
In realtà, nonostante le apparenze, “stranezza” non è affatto, rispondendo a precise finalità anti-elusive, come diremo tra poco.
Ricordiamo intanto che, secondo quanto previsto dall’art. 17-ter del D.P.R. 633/72, lo split payment [o “scissione dei pagamenti”, per restare nella nostra lingua] è quel particolare regime Iva – applicabile alle operazioni effettuate nei confronti delle pubbliche amministrazioni, delle società da queste controllate, nonché delle fondazioni e delle società quotate in borsa – che individua come debitore di imposta nei confronti dell’Erario il cessionario/committente (l’amministrazione pubblica) e non il cedente/prestatore (il fornitore della stessa).
Conseguentemente, i fornitori delle pubbliche amministrazioni – tra cui naturalmente anche le farmacie per le forniture di medicinali e altri prodotti rese sia alle ASL in base alle convenzioni regionali e sia anche nei confronti di qualsiasi altra amministrazione pubblica come, ad esempio, un comune – non si vedono corrispondere l’iva esposta in fattura che viene infatti trattenuta dalla P.A. interessata e da questa versata direttamente all’Erario.
Il nostro Governo ha chiesto e ottenuto una proroga per l’applicazione di questo regime fino al 30 giugno 2023 perché si sta dimostrando molto efficace nella lotta all’evasione [cosiddetta “da riscossione”] impedendo in buona sostanza che il cedente/prestatore nei confronti di un ente pubblico (cioè, nel nostro caso, la farmacia) non versi all’Erario l’imposta addebitatagli in fattura e dall’Erario stesso regolarmente riscossa.
Lo split payment – intendiamoci – è e resta in principio una misura temporanea visto che deroga alle disposizioni comunitarie in materia.
Senonché, considerato il successo conseguito in termini di lotta all’evasione, l’Italia ha appunto chiesto e ottenuto l’ulteriore proroga di cui si è appena detto, in attesa che il perfezionamento sia della fatturazione elettronica che della trasmissione telematica dei corrispettivi possa garantire quegli stessi risultati in termini di aumento del gettito realizzati con lo split payment, e renda così possibile tornare al regime normale [con soddisfazione, verosimilmente, di tutte le imprese interessate e quindi anche delle farmacie…].
(stefano civitareale)
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