Vi scrivo in merito alla possibilità di far fare i vaccini e i tamponi in farmacia a un medico perché ci viene detto che nella ns. regione il medico può essere presente SOLO ed ESCLUSIVAMENTE come tutor per le prime vaccinazioni perché così previsto dall’Accordo regionale; quindi il medico non può espletare la propria professione in farmacia neppure per vaccini e tamponi.
Chi ha ragione? Posso o non posso farmi aiutare da mia figlia che è medico abilitato?

Che il vs. Accordo regionale preveda quel che Lei riferisce è vero, tant’è che le famose sei Fasi vi vengono descritte ascrivendo sempre al farmacista, e solo al farmacista, i ruoli base dell’intero iter del processo vaccinale [Fase 1: “Il farmacista riceve le prenotazioni dei soggetti da vaccinare ecc.”; Fase 2: “Il farmacista verifica la congruità del vaccino ecc.”; Fase 3: “Il soggetto… viene accolto dal farmacista ecc.”; Fase 4: “Il farmacista allestisce il vaccino e verifica ecc.”; Fase 5: “Il farmacista appositamente formato provvede all’inoculazione vaccinale nei confronti del soggetto”; Fase 6: “Il personale amministrativo (sotto la supervisione del farmacista) o il farmacista ecc.“.

E tuttavia, si tenga conto che uno dei principi che disciplinano il rapporto farmacia-medico si ricava dal disposto sub e) del comma 2, dell’art. 1 del D.lgs. 153/2009 [“Individuazione di nuovi servizi erogati dalle farmacie nell’ambito del SSN ecc.”] che esclude espressamente lo svolgimento in farmacia di qualsiasi “attività di prescrizione e diagnosi”, lasciando però intendere un “via libera” in principio – anche per il medico – dell’attività, ad esempio, di inoculazione del vaccino, intesa anch’essa quale servizio reso dalla farmacia per mezzo di professionisti sanitari.

La domanda diventa allora la seguente: la previsione del vs. Accordo regionale, mettendo il farmacista in una incontrastata posizione centrale dell’iter di vaccinazione, rendendolo anzi come unico professionista sanitario abilitato dall’Accordo all’inoculazione vaccinale, può forse rendere illegittimo l’intervento del medico o dell’infermiere in una qualsiasi fase del procedimento, compresa quella della vera e propria inoculazione?

La risposta parrebbe debba essere negativa.

(stefano lucidi)

 

 

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