Sono da poco diventata titolare di una farmacia nel centro della città ma gli affari non stanno andando come mi aspettavo a causa della forte concorrenza.
C’è un modo, secondo voi, che mi permetta di distinguermi dalle altre farmacie e incrementare così i miei introiti?

Ormai da qualche anno, come sappiamo, la titolarità della farmacia non è più un’esclusiva dei farmacisti [abilitati e idonei] e del resto il farmacista non è più da tempo un “mero” dispensatore di farmaci.
Quindi il posizionamento e l’identità della farmacia rivestono – oggi più che mai – un ruolo di estrema importanza, specie nei centri urbani fortemente abitati.
Il farmacista/imprenditore, allora, deve essere in grado di distinguersi dai vari concorrenti – che evidentemente non sono soltanto le altre farmacie… – riuscendo a fidelizzare il cliente e ad allontanarlo dall’immagine della farmacia vista soltanto o soprattutto come punto di distribuzione del farmaco o, peggio ancora, come punto di erogazione di prestazioni rese agli assistiti dal SSN.
Se analizziamo le vendite all’interno di una farmacia si nota che più della metà dei prodotti acquistati “gravano” direttamente sui cittadini, avvicinando di conseguenza la figura dell’esercizio farmaceutico a quella di un vero e proprio negozio/business, che in quanto tale necessita perciò di una propria identità che lo renda il più competitivo possibile sul mercato.
Naturalmente, “scegliere” l’identità della propria farmacia non è un’operazione semplice e immediata, perché richiede una valutazione scrupolosa di vari fattori tra cui: la città in cui la farmacia è in esercizio, la zona in cui è ubicata e soprattutto la clientela che vuole [ma anche, attenzione, può] raggiungere.
Sul punto, un primo consiglio che ci sentiremmo di dare è quello di assegnare il giusto rilievo ai numerosi aspetti puramente estetici dei locali in cui la farmacia viene esercitata.
La farmacia, già dal primo impatto, deve infatti suscitare interesse e non deve rischiare di sembrare anonima o addirittura fatiscente, ma deve trasmettere o tendere a trasmettere un senso di unicità e/o diversità cosicché tra due farmacie ipoteticamente vicine il cliente sia indotto a preferire – a “parità” di locali – quello più affine al suo “sentire”.
Se vogliamo in conclusione tentare di delineare correttamente [e trasmettere all’utenza] l’identità della ns. farmacia – cercando quindi di non essere “sorpassati” in un mercato sempre più dinamico e competitivo – è necessario dunque prendersi del tempo e riflettere un momento anche sull’immagine che vogliamo portare avanti e sui modi con cui affermiamo appunto la ns. identità.

(michela pallonari – cesare pizza)

 

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