Un dipendente della farmacia, che ha avuto un bambino da circa un anno, ha presentato le dimissioni in quanto intende avvicinarsi a casa; devo prestare attenzione a particolari procedure o le posso accettare così come mi sono state presentate?
Le dimissioni del lavoratore, salvo alcune eccezioni, devono essere presentate a pena di inefficacia in modalità telematica, mediante appositi moduli resi disponibili dal Ministero del Lavoro e trasmessi dal datore di lavoro all’Ispettorato Territoriale del lavoro competente per territorio.
Le dimissioni del genitore lavoratore, se presentate nei periodi “protetti”, rientrano proprio tra le eccezioni, perché l’ordinamento – al fine di verificare che le dimissioni presentate dai genitori lavoratori non siano state imposte/estorte dal datore di lavoro – prescrive una particolare procedura da osservare che prevede la loro convalida a pena di inefficacia
Esattamente, è obbligatoria la convalida – cui deve provvedere un funzionario dell’Ispettorato territoriale del Lavoro – quando le dimissioni siano presentate:
– dalla lavoratrice madre durante il periodo di gravidanza;
– dalla lavoratrice e dal lavoratore durante i primi tre anni di vita del bambino.
La convalida comporta la cessazione del diritto del lavoratore alla retribuzione a decorrere dalla data di presentazione delle dimissioni e però, ove fosse accertata la loro “fittizietà”, il datore di lavoro dovrebbe corrispondergli tutte le retribuzioni maturate fino alla sua riammissione in servizio.
Per quanto La riguarda, quindi, le dimissioni dovranno essere convalidate con richiesta presentata dal lavoratore stesso interessato al competente ufficio ministeriale.
Insomma, anche questa è una vicenda che conferma l’estrema delicatezza della gestione – anche sul piano giuslavoristico in generale – del personale dipendente della farmacia, che merita pertanto una grande attenzione.
(aldo montini)
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