Vorrei conoscere le condizioni per le quali le spese per la ristrutturazione dell’abitazione principale di una persona deceduta possano essere portate in detrazione dagli eredi (moglie/figli).
Come più volte chiarito dall’Agenzia delle Entrate, in caso di decesso del contribuente che non ha potuto usufruire in tutto o in parte della detrazione delle spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio, le quote residue di detrazione si trasferiscono per intero all’erede o agli eredi (in parti uguali) che conservano la “detenzione materiale e diretta dell’immobile”.
L’agevolazione, quindi, spetta agli eredi che possono disporre dell’unità abitativa, anche se non la utilizzano come abitazione principale.
La condizione della detenzione del bene deve sussistere non solo per l’anno di accettazione dell’eredità, ma anche per ciascuno degli anni per i quali si vuole usufruire della rata di detrazione.
Inoltre, la detenzione materiale e diretta dell’immobile oggetto degli interventi deve sussistere per l’intera durata del periodo d’imposta di riferimento.
Ricordiamo, infine, che – quando gli eredi siano più di uno, ma uno soltanto di loro abiti l’immobile ereditato – la detrazione spetta per intero a quest’ultimo, proprio perché gli altri coeredi non ne hanno la disponibilità.
(gianmarco ungari)
La SEDIVA e lo Studio Bacigalupo Lucidi prestano assistenza contabile, commerciale e legale alle farmacie italiane da oltre 50 anni!