Un emendamento governativo al disegno della legge di conversione del Decreto Agosto in esame al Senato consentirebbe ai soggetti ISA e collegati [e quindi anche alle farmacie e loro soci e collaboratori familiari], che non hanno effettuato entro il 20 agosto scorso il versamento del saldo annuale delle imposte sui redditi per il 2019 e del primo acconto per il 2020, di regolarizzare l’omissione entro il prossimo 30 ottobre pagando soltanto lo 0,80% in più.
Tuttavia, l’agevolazione sarebbe riservata – in linea con lo stesso criterio adottato per la gran parte delle misure anti-Covid 19 finora assunte – solo a coloro che abbiano registrato una riduzione del fatturato del primo semestre del 2020 di almeno il 33% rispetto al fatturato dello stesso semestre del 2019.
Il risparmio sembra comunque significativo tenendo conto che la maggiorazione dello 0,80% è meno della metà della sanzione applicabile in caso di ravvedimento entro 90 giorni dall’omissione (1,67%), senza considerare gli interessi e la maggiorazione dello 0,40% per lo slittamento del pagamento dal 20 luglio al 20 agosto.
In altre parole, facendo due conti, se l’omesso versamento ammonta – poniamo – a 10mila euro scaduti il 20 luglio e non versati neppure entro il 20 agosto, chi è ammesso all’agevolazione se la cava versando entro il prossimo 30 ottobre solo lo 0,8% in più su 10mila euro, cioè 80 euro, per un totale 10.080 euro.
Diversamente, con il ravvedimento entro 90 giorni dal 20 luglio [dato che questa è la scadenza originaria da considerare appunto per il ravvedimento] egli avrebbe corrisposto la sanzione dell’1,67%, cioè 167 euro, per un totale di 10.167 euro, con l’aggiunta degli interessi legali dello 0,05% su 10mila euro, cioè altri 1,23 euro, per un importo complessivo di 10.168,23 euro invece di 10.080 euro.
Il risparmio finale assomma quindi a 88,23 euro (168,23 meno 80), che, come dicevamo, è un importo che corrisponde a più della metà di quello che si sarebbe pagato con il ravvedimento, trascurando la considerazione che il pagamento entro il 20 agosto 2020 avrebbe comunque richiesto lo 0,40% sempre sui 10mila euro, cioè ulteriori 40 euro.
Abbiamo parlato in ogni caso, come dicevamo, di un emendamento governativo anche se, proprio perché tale, dovrebbe essere senz’altro approvato in sede di conversione in legge del dl.

(stefano civitareale)

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