Un anno fa io e un mio collega abbiamo costituito una srl titolare di farmacia in cui lui è il socio di maggioranza con una partecipazione pari all’80% del capitale sociale mentre io detengo il restante 20%. Recentemente ha cominciato a pensare di effettuare un aumento di capitale per, a sua detta, “potenziare” la società, ma temo che in realtà possa aumentare ulteriormente la sua partecipazione a mio discapito, perché non ho il denaro necessario a coprire l’aumento. Cosa posso fare per tutelarmi?

Il Suo timore non è infondato, almeno in astratto.
Non è infatti rarissimo che operazioni del genere vengano poste in essere appositamente per aumentare la partecipazione del socio di maggioranza con tutte le conseguenze connesse a tali operazioni ad esclusivo discapito del socio (o dei soci) di minoranza.
Naturalmente il caso che Lei descrive postula che il Suo socio/collega abbia i “numeri” perché gli amministratori [quando l’atto costitutivo attribuisca loro questa facoltà ex art. 2481 del cod. civ.] possano decidere – con verbale redatto da notaio – l’aumento del capitale sociale, perché in caso contrario sarà ovviamente sufficiente votare “contro” tale decisione.
Ma una soluzione per evitare il rischio da Lei paventato, ferma la “delicatezza” dell’argomento da affrontare con il Suo collega, sarebbe quella di modificare i patti sociali introducendo una clausola c.d. “anti-diluizione”.
È una norma abbastanza complessa- e per di più molto dibattuta in dottrina – ma nella sostanza ci pare che tale disposizione preveda che in caso di aumento di capitale sociale i soci di minoranza avranno diritto di vedersi assegnare gratuitamente delle quote di nuova emissione in modo da mantenere invariata la partecipazione societaria e quindi di evitare che il valore delle loro quote venga diluito dall’aumento del capitale sociale.
Questa è una misura applicabile in base al disposto di cui al terzo comma dell’art. 2468 del codice civile secondo cui “resta fatta salva la possibilità che l’atto costitutivo preveda l’attribuzione a singoli soci di particolari diritti riguardo l’amministrazione della società o la distribuzione degli utili”.
E’ comunque un tema che non si può certo esaurire in poche battute, ma può essere di utilità conoscere una soluzione forse poco praticata, ma alla quale può però valere la pena ricorrere [quando evidentemente vi sia il consenso di tutti] anche e soprattutto in sede di formazione di una srl, intestataria o meno di una o più farmacie.

 (matteo lucidi)

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