Avete recentemente parlato dell’uso promiscuo delle auto aziendali, e vorremmo acquistare un’auto elettrica per poi concederla in uso promiscuo al magazziniere in quanto il magazzino è ubicato in un locale esterno alla farmacia. Gradiremmo sapere se il rimborso della ricarica di un’auto aziendale elettrica è tassata oppure no?

 

Come Lei ricorda, ci siamo occupati dell’uso promiscuo di un’auto aziendale da parte di un dipendente in più circostanze, e da ultimo nelle Sediva News del 27.4.2023 [Se l’auto aziendale è data in uso al dipendente] e del 5.5.2023 [Ancora sull’auto aziendale concessa al lavoratore in uso promiscuo], evidenziando come l’uso personale dell’automobile concorra alla formazione del reddito con conseguente tassazione variabile in funzione della maggiore o minore emissione di CO2.

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 421 del 25 agosto 2023, ha chiarito che le somme rimborsate dal datore di lavoro [la farmacia] al personale dipendente – per le spese di ricarica domestica di energia elettrica riguardante un veicolo assegnato in uso promiscuo – devono essere considerate come parte del reddito derivante dall’attività lavorativa e quindi [tra l’altro] soggette a tassazione.

Questi rimborsi non rientrano nella categoria di benefici accessori (fringe benefit) di cui all’art. 51, comma 4, lettera a) del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).

Ricordiamo infine che con il c.d. Decreto Carburanti [D.L. n. 5/2023] è stata prevista, anche per il 2023, la facoltà per i datori di lavoro di erogare ai propri dipendenti [indipendentemente dalla concessione in uso di un’autovettura aziendale] buoni benzina fiscalmente esenti fino all’importo limite di euro 200 annui per beneficiario, un bonus che però deve ritenersi inclusivo anche di eventuali rimborsi di ricariche di veicoli elettrici assegnati in uso promiscuo.

(aldo montini)

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