Con una nota del 28 dicembre Roma Capitale ha accolto la richiesta di Federfarma Roma diretta alla proroga – fino al 30 aprile 2023 – dell’efficacia delle autorizzazioni già concesse per l’installazione, in aree adiacenti alle farmacie, di gazebi o altre strutture per l’esecuzione sia di test rapidi Covid che di vaccinazioni.
I gazebi e simili, pertanto, senza necessità di ulteriori provvedimenti autorizzativi, devono ritenersi legittimati a conservare fino alla data predetta – e per le precisate finalità – l’attuale posizionamento della struttura a titolo gratuito, ma, come chiarisce la nota comunale a firma del Capo di Gabinetto, la gratuità perdurerà fino a quando persisterà l’“obbligo dell’effettuazione di un tampone molecolare o antigenico per la cessazione dello stato di isolamento per i pazienti Covid-19”.
Quindi, conclude la nota, “nel momento in cui dovesse venire meno [ndr.: durante il periodo di proroga, perciò anche prima del 30 aprile pv.] tale obbligo, la citata occupazione si intenderà automaticamente a titolo oneroso, ragione per la quale dovrà essere corrisposto il canone per l’occupazione di suolo pubblico secondo la vigente normativa e le conseguenti disposizioni regolamentari di questa Amministrazione”.
Perciò, almeno per tutto il periodo della proroga, i singoli Municipi di Roma Capitale non dovranno essere interpellati né coinvolti in alcun modo in questa vicenda.
Anche in parecchi altri comuni, comunque, le cose stanno andando più o meno allo stesso modo.
(Studio Bacigalupo Lucidi)
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