In seguito alla separazione mi è stato addebitato il versamento di un assegno di mantenimento di un cospicuo valore, in quanto la mia ex moglie non lavorava. Da poco tempo però la situazione è cambiata in quanto lei ha iniziato a lavorare presso uno studio di commercialisti ma, da quel che mi risulta, lo stipendio che percepisce da ragioniera è, almeno in gran parte, “nero”.
Posso avvalermi di questa situazione per richiedere la rivalutazione dell’assegno?

Almeno in principio, la domanda al giudice è certamente da Lei proponibile, ma l’esito dell’azione non può naturalmente prescindere dall’ammontare del reddito complessivo percepito – in “chiaro” o in “nero” che sia – da Sua moglie, e quindi, per ovvie ragioni, il problema si sposta interamente sul versante probatorio.
Del resto, gli assegni di mantenimento possono subire aumenti o diminuzioni proprio in dipendenza di fatti nuovi, come potrebbe essere questo, che vanno ad alterare la condizione patrimoniale del coniuge beneficiario.
È chiaro però che, come accennato, la questione qui diventa soprattutto quella della dimostrazione delle nuove capacità reddituali del coniuge, e sotto questo aspetto l’esistenza di un “nero” può ovviamente costituire un problema in più.

(cecilia sposato)

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