Sono contitolare in parti uguali tra noi con mia moglie di un conto corrente bancario a firme disgiunte; vorrei mutare in favore suo la mia quota di contitolarità del conto, portandola dal 50 al 25 per cento.
È possibile? Se sì come devo procedere?

Ricordiamo in primo luogo, se davvero è necessario, che quando – come nel Suo caso – il conto corrente sia cointestato a due persone a firma disgiunta, ognuno dei due cointestatari può effettuare autonomamente qualsiasi operazione [nei limiti, generalmente, del saldo attivo].

Nei conti cointestati si presume che le somme depositate siano di proprietà dei cointestatari in pari misura: è una presunzione però relativa e quindi si può dimostrare, quando necessario, l’esistenza del diritto per quote diverse, ferme naturalmente intese scritte tra i cointestatari che prevedano diversamente.

In astratto, pertanto, è consentito “avvalersi” appunto della cointestazione di un conto – magari proprio per quote diverse come indica il quesito – come mezzo per trasferire a qualcuno un importo in denaro, avendo però cura di valutare adeguatamente la singola vicenda [magari con l’assistenza di un legale/commercialista/notaio], a qualunque titolo, di liberalità o altro, si intenda disporre della somma a favore del terzo.

 (marco righini)

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