E’ stata trasmessa nel mese di gennaio 2021 una fattura elettronica che nel campo “data” indicava l’anno 2020 invece che il 2021. Per la correzione dell’errore si ipotizza come possibile rimedio l’emissione di una nota di credito di pari importo e avente la stessa data della fattura erroneamente trasmessa (quindi con data 2020) e poi successiva emissione della fattura con data corretta. È giusta questa procedura?

 

La soluzione individuata per la correzione dell’errore materiale è corretta.
Con riferimento alla “parte descrittiva” della fattura elettronica [ad esempio i dati del soggetto emittente e del cliente, numeri di identificazione dell’iva, data, ecc.] l’errore può essere corretto da parte del soggetto che ha emesso la fattura mediante lo storno totale del suo ammontare con nota di variazione del medesimo importo, recando naturalmente il riferimento della FE.
Successivamente, però, dovrà essere emessa una nuova fattura indicando ovviamente la data corretta e – se sono superati i 12 giorni dalla data di consegna del bene o dalla prestazione del servizio reso – dovrà essere versata contestualmente [all’emissione della fattura], ai sensi dell’art. 6, comma 1, D.Lgs. 471/1997, la sanzione da 250 a 2.000 Euro, con la possibilità però di ricorrere al ravvedimento operoso ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 472/1997.

(andrea raimondo)

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