La mia farmacia nelle prime tre settimane del 2021 ha subito un calo considerevole di fatturato: che posso fare?

La metamorfosi che fatalmente sta coinvolgendo anche le farmacie è sotto gli occhi di tutti, perché i consumi in generale sono notoriamente calati [e questa è una delle preoccupazioni maggiori anche per il Governo, Draghi o non Draghi] e inevitabilmente sono in discesa o in stallo anche le domande di prodotti farmaceutici o salutari in genere.

Nessuna sorpresa, quindi, se voi nelle prime tre settimane dell’anno avete registrato questo fenomeno.

Anche la farmacia ha dunque necessità [indipendentemente dalla crisi che stiamo vivendo] di rivelarsi appetibile e anche di cambiare, tentando – è chiaro – di intercettare quanto più possibile bisogni nuovi ed esigenze inespresse della clientela.

Almeno alcune delle aree della farmacia vanno quindi riviste e in molte circostanze snellite a beneficio di altre: certe categorie di prodotti, infatti, è verosimile che ristagnino rendendo ineludibile, ancor più che nel passato, evitare doppioni e/o inserimenti di prodotti similari dato che – e ce ne rendiamo conto se pensiamo al nostro atteggiamento quando ci travestiamo da consumatori – tutto questo può creare confusione nel cliente al dettaglio oltre ad appesantire i costi della farmacia [e svuotare talvolta il conto corrente…] fino a ritrovarsi nell’esercizio una quantità non prevista di scaduti e/o invenduti.

Può pertanto essere utile, ma spesso necessario, anche ridurre il magazzino del 30/40% così da selezionare solo alcuni prodotti per tipologia, fare scelte di qualità e mirate in modo da permettere ai clienti un’individuazione più rapida al banco dei prodotti adeguati alla loro domanda e in definitiva servire i consumatori nel migliore dei modi.

(michela pallonari)

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