Sono titolare di una farmacia assistita dal Vs. Studio e ho sempre “battuto” lo scontrino per il valore indicato nella DCR nel campo “importo da liquidare”.
Ho letto però la Vs. News di oggi e vorrei quindi essere rassicurato che finora il mio comportamento dal punto di vista fiscale è stato corretto.

Il quesito ci suggerisce in pratica una giusta precisazione alla Sediva News di ieri, nella quale [rivolgendoci evidentemente alla generalità dei lettori e non alle farmacie assistite dallo Studio X o dallo Studio Y] indichiamo di “battere” nel registratore telematico – all’atto dell’incasso della DCR – l’importo indicato nel campo “totale” e quindi al lordo delle trattenute Enpaf, sindacali e convenzionali, perché questo è il comportamento fiscalmente corretto che deve essere osservato per rendere esigibile tutta l’iva contenuta nel documento riepilogativo mensile.

Senonché gli studi commerciali, e il nostro non fa eccezione, per agevolare e semplificare la “vita” delle farmacie assistite hanno da sempre “rinunciato” al meccanismo dell’esigibilità differita limitatamente al solo importo delle trattenute, facendo pertanto concorrere l’imposta ivi contenuta [di modestissimo ammontare] nella liquidazione periodica iva corrispondente alla mensilità in cui è stata contabilizzata la relativa DCR, prescindendo dall’effettivo incasso.

Quindi nel concreto abbiamo dato e diamo anche noi [e naturalmente lo confermiamo] indicazione alle farmacie di “battere” lo scontrino definitivo per il solo ammontare indicato nel campo “importo da liquidare”, che poi corrisponde alla somma effettivamente percepita.

Ma anche questo, beninteso, è un comportamento dal punto di vista fiscale del tutto corretto.

(roberto santori)

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