[…se le opere modificano il decoro architettonico dell’edificio]

Abito in un condominio sul quale sono stati progettati significativi lavori di ristrutturazione sfruttando il Superbonus del 110%. Dato che si tratta di opere che rischiano di alterare pesantemente il lato estetico dell’intero stabile, è sempre sufficiente la maggioranza assembleare? 

Di una questione che potrebbe non discostarsi granché da quella descritta nel quesito si è occupato recentemente il Tribunale di Milano, che ha concluso per la necessità dell’unanimità dei consensi dei condòmini quando i lavori di ristrutturazione dell’edificio ne alterino il famoso “decoro architettonico”.
Nella vicenda decisa dai giudici milanesi una minoranza di condòmini contrari ai lavori ne aveva chiesto e ottenuto dal Tribunale – con successo, come si è visto – la sospensione esattamente perché “le innovazioni progettate, per caratteri e vastità degli interventi, sono di forte impatto considerato che le facciate, prive dei caratteristici klinkers, una volta eseguiti i lavori, avranno aspetto e colore completamente diverso”.
Ma naturalmente non possiamo giurare che nel Suo caso ricorrano tutti i presupposti per invocare questa decisione, perché non sono in ballo aspetti valutabili in astratto, e anzi è certo che il problema più complicato da risolvere concretamente – per i condòmini che si oppongano al progetto – finirà per rivelarsi proprio la valutazione tecnica riguardante l’alterazione/non alterazione del decoro architettonico.

(gianmarco ungari)

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