Con mio fratello abbiamo da poco ereditato la farmacia di famiglia iniziando a gestirla, ma non versa in una situazione economica ottimale e onestamente non sappiamo bene dove e come intervenire. La prima idea che ci è venuta in mente è quella di passare al più presto a una gestione “commerciale” più attenta rispetto al passato e su questo vorremmo qualche consiglio.

Il punto di partenza per una buona conduzione imprenditoriale è rappresentato, come abbiamo rilevato ripetutamente, dal controllo di gestione che è infatti lo strumento principale per una gestione consapevole della farmacia, in quanto fornisce una visione complessiva e significativa dell’attività da un punto di vista qualitativo e anche quantitativo.

Con controllo di gestione, in particolare, si intende l’insieme dei mezzi in mano all’imprenditore che possono permettere di pianificare l’acquisizione delle risorse e valutarne l’impatto attraverso la prospettazione di fenomeni misurabili e confrontabili, grazie ai quali sarà possibile identificare le aree critiche e i fenomeni problematici così da predisporre tempestivamente delle azioni correttive.

Naturalmente, affidandosi a un esperto del settore, sarà forse più facile identificare quelle aree su cui operare interventi finalizzati a un più corretto inquadramento della Vostra attività nel presente e al tempo stesso individuare per il futuro le leve più efficaci per direzionare la vita economica/commerciale della farmacia.

È bene anche ricordare che l’ambiente in cui va contestualizzato quanto più possibile il piano di gestione della farmacia è e resta il c.d. mercato, il quale del resto può presentare delle avversità evidentemente da evitare, come però anche opportunità da sfruttare.

Sarà necessario soprattutto avere una visione sistematica dei fattori che caratterizzano il mercato perché il farmacista deve rendersi conto – quel che peraltro egli sa bene da tempo – di non essere un mero fornitore di beni e servizi, ma un “organismo economico” a tutti gli effetti, senza trascurare la sfera dell’etica e men che meno quella della deontologia.

Per “aggredire” il mercato nel modo tendenzialmente più fruttifero, si dovrà procedere – come accennato – alla pianificazione della gestione aziendale che, detto in pillole, consiste:

  • nell’effettuare previsioni sull’ evoluzione dell’ambiente entro cui si muoverà la farmacia;
  • nel definire gli obiettivi;
  • nell’individuare le strategie per coglierli;
  • nel valutare le criticità, cioè le circostanze che verosimilmente hanno reso meno facilmente raggiungibili o addirittura non affatto raggiungibili gli scopi prefissati;
  • nel riformulare, ove possibile, gli obiettivi o individuare strategie alternative per conseguirli.

Concludendo, però, non possiamo non puntualizzare che il budget – alla fine di tutto – resta lo strumento ovviamente fondamentale e verso il quale è necessario dunque rapportare la fattibilità delle nostre scelte, traducendo in definitiva finalità e strategie in azioni concrete nel breve e nel medio periodo.

(michela pallonari)

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