Questa mattina ho avuto la ventura di ricevere la visita di un ufficiale giudiziario che mi ha comunicato che avrebbe pignorato dei beni in quanto risultavo debitore di una somma a seguito dell’emissione di un decreto ingiuntivo. L’ufficiale mi ha spiegato che il decreto ingiuntivo e l’atto di precetto sono stati notificati via p.e.c.
Io purtroppo leggo di rado la mia p.e.c. e in questo caso ho ricevuto atti con estensione .p7m che per mia ignoranza non sono riuscito a leggere e che pensavo comunque fossero un virus.
A questo punto che posso fare?

Come più volte già raccomandato [v. Sediva News del 12.10.2020, del 28.02.2017 e del 30.11.2016] il controllo della casella PEC deve essere visto da tutti voi, anzi da tutti noi, come un dovere da assolvere quotidianamente, ancor più per il titolare di un’impresa così articolata e variegata come la farmacia.

Ormai da tempo, infatti, la notifica di atti tributari e giudiziari civili avviene proprio con questa modalità.

Possiamo aggiungere che, ad esempio, un avvocato – con tanto di procura alle liti del cliente e naturalmente anche di firma digitale – può notificare via PEC gli atti giudiziari, come pure documenti informatici creati direttamente in forma elettronica o estratti dai fascicoli telematici, o anche copie informatiche scansionate di atti cartacei autenticati e aventi valore legale.

Quanto alle caratteristiche della PEC di notifica di atti giudiziari civili, questa dovrà avere come oggetto l’espressa dicitura “Notificazione ai sensi della legge n. 53 del 1994”, e gli atti notificati dovranno esser firmati digitalmente dall’avvocato, di tal che l’estensione del documento sarà “.p7m”.

Questo tipo di estensione non è dunque un virus come da Lei [forse comprensibilmente…] presupposto, ma semplicemente – appunto – l’estensione del file sottoscritto digitalmente.

Beninteso, non sono file di facile lettura e però, navigando in Internet, si colgono dei siti che ne consentono la lettura gratuitamente, come ad esempio l’Agenzia per l’Italia digitale.  (https://www.agid.gov.it/it/piattaforme/firma-elettronica-qualificata/software-verifica )

Sta di fatto comunque, per tornare al Suo caso, che Lei non potrà ormai più contestare nel merito le richieste della Sua controparte [di chiunque si tratti…], in quanto le notifiche sono andate sicuramente a buon fine ed è quindi opportuno che se non altro Lei contatti al più presto il Suo “interlocutore”, con il quale forse sarà ancora possibile individuare una soluzione bonaria della vicenda che La riguarda.

Rinnoviamo in ogni caso il consiglio, ripetutamente espresso nella ns. Rubrica, di controllare giornalmente e immancabilmente la PEC e – se, poniamo, trovate nell’oggetto quella dicitura [“Notificazione ai sensi della legge n. 53 del 1994”] – rivolgetevi al più presto a un avvocato, tenendo presente che, da quel che leggiamo proprio in questi giorni, il Governo sembrerebbe deciso a varare una riforma del processo civile che comporterà addirittura l’obbligo della notifica via PEC.

Ma si tenga ben presente che la PEC è anche e soprattutto il canale obbligato che l’Amministrazione finanziaria deve percorrere per raggiungere il contribuente con avvisi di accertamento, cartelle e avvisi di pagamento, ecc., tutta posta che sta per essere “liberata” dai lacci e lacciuoli del Covid.

(aldo montini)

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Con questa Sediva News debutta nella Rubrica – che per il ns. Studio è e resta un’assoluta priorità – l’Avv. Aldo Montini, un ormai affermato avvocato civilista [e anche giuslavorista] che viene dunque, unitamente ai due o tre giovani acquisiti già da qualche tempo, a ingrossare le nostre fila sul versante legale.
Ci unisce ad Aldo, il che non guasta, anche una non lontana parentela che ci ha permesso tra l’altro di conoscere a fondo le sue grandi qualità.

(Studio Bacigalupo-Lucidi)

La SEDIVA e lo Studio Bacigalupo Lucidi prestano assistenza contabile, commerciale e legale alle farmacie italiane da oltre 50 anni!