Avrei intenzione di locare un immobile di mia proprietà a uso abitativo e ho sentito della possibilita di avere dei vantaggi fiscali concordando il canone.
Premettendo che abito a Milano, che vuol dire in realtà concordare il canone e quali sono gli eventuali vantaggi di un contratto del genere?

Dall’email non è ben chiaro a quale tipo di contratto di locazione Lei intenda riferirsi ma dovrebbe trattarsi del contratto di locazione con cedolare secca a canone concordato.

Questa è la figura contrattuale prevista dall’art. 2, comma 3, della l. n. 431/98 [sulle locazioni nei comuni con carenze di disponibilità abitative*], la quale stabilisce che le parti devono circoscrivere l’importo del canone sulla base di accordi locali [ecco perché si parla di canone concordato] tra le organizzazioni della proprietà edilizia e quelle dei conduttori maggiormente rappresentative.


*N:B. Si tratta dei comuni indicati dall’art. 1 comma 1 lett. A e del decreto legge 551/1988 ovvero di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia e dei comuni confinanti con gli stessi nonché degli altri comuni capoluogo di provincia.


Per poter usufruire dell’aliquota agevolata del 10%, è tuttavia necessario che il locatore sia in possesso di una attestazione rilasciata dalle organizzazioni firmatarie dell’accordo territoriale, che confermi la rispondenza a quest’ultimo del contenuto economico e normativo del contratto (ris. Agenzia delle Entrate 20.4.2018 n. 31).

Il Decreto Semplificazioni prolunga la validità di tale attestazione fino a eventuali variazioni delle caratteristiche dell’immobile stesso o dell’accordo territoriale.

Il contratto dovrà comunque avere una durata minima di 3 anni, con rinnovo automatico di ulteriori 2 anni alla scadenza [il cd. “3+2“] oppure essere di natura transitoria per la soddisfazione delle esigenze abitative di studenti universitari.

Occorre infine precisare che il locatore – per avvalersi del regime agevolato della cedolare secca a canone concordato – dovrà essere una persona fisica [sono escluse quindi le società, di capitali come di persone], titolare del diritto di proprietà o altro diritto reale di godimento sull’immobile e naturalmente dovrà trattarsi di una locazione estranea all’esercizio di un’impresa.

(stefano stati)

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