Il nostro Ordine dei farmacisti ha recentemente affrontato, in un corso per gli iscritti, anche il problema della conservazione dei medicinali, sul quale però, non abbiamo l’impressione che vi sia uniformità di idee, avendo potuto constatare in uno degli incontri una diversità importante di opinioni tra i due relatori presenti.
Voi ne avete parlato, se ben ricordo, e quindi vorrei che se possibile riassumeste quali sono le norme che regolano questo aspetto della gestione in farmacia.

Non riusciamo francamente a comprendere dove Lei abbia potuto cogliere questa “diversità importante di opinioni”, soprattutto se consideriamo che dovrebbe essersi trattato verosimilmente di due esperti del settore.
Infatti, le indicazioni in materia di buona conservazione dei farmaci  – del resto cliccabili sul sito web del Ministero della Salute – prevedono testualmente che“i medicinali vanno conservati in modo appropriato per mantenerne invariate le proprietà e per evitare errori pericolosi”.
Al riguardo, le “accortezze” più rilevanti – ed è lo stesso Ministero a suggerirle – sono le seguenti:

  • conservare i medicinali lontano dalla portata dei bambini;
  • conservare i medicinali nella loro confezione originale [in questo modo è conservato il foglietto illustrativo, il numero di lotto e la data di scadenza del prodotto, oltre la quale il medicinale non deve essere più usato e deve essere eliminato];
  • riporre i medicinali lontano da fonti di calore e non esporli direttamente alla luce.

Molti principi attivi, d’altronde, perdono/possono perdere la loro efficacia [almeno in parte…] se riscaldati, mentre altri sono “fotosensibili” e dunque l’esposizione alla luce può danneggiarli.
Generalmente, i farmaci devono essere conservati a temperatura ambiente, in ogni caso inferiore a 30° C, a meno che sulla confezione non sia esplicitamente raccomandata la conservazione in frigorifero.
È inoltre importante:

  • non riporli insieme ad altre sostanze pericolose, come ammoniaca, benzina o acetone, sostanze che evaporano facilmente o infiammabili [si corre infatti il rischio, che per la verità dovrebbe essere soprattutto teorico, di “confondere” il medicinale con le dette sostanze e i vapori che queste ultime possono sprigionare sono in grado di alterare, come accennato, i principi attivi e le confezioni];
  • conservare i medicinali, in particolare le capsule o le pasticche, in luoghi asciutti e non in luoghi umidi, come il bagno o la cucina.

La presenza di umidità rischia infatti di ridurre/compromettere l’efficacia del medicinale.
Ecco in sintesi, quindi, le “accortezze” che è bene osservare con scrupolo e diligenza.

(cecilia sposato)

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