Io e mia moglie abbiamo sostenuto delle spese mediche nel corso dell’anno tramite la mia carta bancomat che però fa riferimento ad un conto corrente cointestato. Ho letto che le spese possono essere detratte unicamente da chi effettivamente ha sostenuto la spesa, e mi chiedo se ai fini della tracciabilità dei pagamenti per la detrazione in dichiarazione dei redditi vada bene così o la carta/bancomat deve essere intestata al soggetto che porta in detrazione la spesa. Potete comunque indicarmi brevemente la misura della detrazione?

I pagamenti delle fatture di medici effettuati, come nel Suo caso, con carte di credito o bancomat intestati a uno solo dei coniugi – ma, se abbiamo ben compreso, collegati a un c/c cointestato anche con l’altro – consentono in ogni caso la tracciabilità delle spese proprio perché il c/c bancario da cui vengono prelevati gli importi è comunque intestato (anche) al soggetto nei cui confronti viene emessa la fattura.

Dalla risposta a interpello n. 431 del 2 ottobre con cui l’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti proprio sulla tracciabilità delle spese rientranti nella detrazione del 19% dall’imposta lorda, del resto, si rileva agevolmente che il contribuente può utilizzare la carta di credito a lui intestata anche per pagare le spese detraibili riferite al coniuge e senza che quest’ultimo perda il diritto alla detrazione, purché, come detto, al sostenimento della spesa concorra anche il soggetto intestatario della fattura o ricevuta.

Nei casi come quello da Lei descritto, quindi, sono interamente detraibili sia le fatture mediche emesse a un coniuge che quelle emesse all’altro, indipendentemente dall’intestazione della carta di credito con cui si operano i pagamenti.

Quanto alla misura della detrazione delle spese sanitarie, è tuttora quella del 19% ma per la sola parte eccedente l’importo di 129,11 euro, che quindi – sotto questo aspetto – si comporta come una vera e propria “franchigia”.

(francesco sonnino silvani)

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