Se non ho capito male, mi pare che dopo tante discussioni il Governo abbia in extremis preferito soprassedere sull’introduzione di un limite all’obbligo del commerciante e perciò anche delle farmacie di accettare pagamenti con carta di credito, bancomat, ecc.
E quindi neppure i famosi 60 euro sono passati?
Come Lei giustamente rileva, di questa vicenda si è parlato a lungo e abbiamo assistito a parecchi dietrofront, cambi e scambi di opinione, attesa del parere della Commissione Europea, e così via: ma alla fine il Governo ha preferito, almeno per il momento, soprassedere del tutto non introducendo alcuna soglia – né i 60 euro, né altro importo limite – per i commercianti al di sotto della quale facoltizzarli a non accettare i pagamenti operati con carta.
La situazione resta quindi invariata, ovviamente anche dal punto di vista sanzionatorio: all’esercente che perciò non accetta il pagamento elettronico di un cliente [quale che sia l’importo in ballo] potrà essere irrogata una sanzione pecuniaria di 30 Euro, aumentata del 4% del valore della “transazione” per la quale il pagamento è stato rifiutato.
Così, ad esempio, se rifiuto di utilizzare il POS per la vendita di un prodotto della farmacia a un prezzo di 20 Euro, rischio – almeno sulla carta il rischio c’è – una sanzione di 30 Euro + 0,8 Euro.
Per ora, dunque, tutto… è cambiato affinché… nulla cambiasse, e anzi sembra probabile che le cose siano destinate a restare così ancora per molto tempo, se non altro perché la Commissione Europea – esaminando il problema – con riguardo alla soluzione ventilata dei 60 euro o giù di lì si è espressa negativamente, assumendo in termini non equivoci che una norma del genere non poteva/non può considerarsi in linea con gli obiettivi di riduzione dell’evasione fiscale, quello che del resto era anche l’orientamento di alcuni partiti politici e della stessa Banca d’Italia.
(matteo lucidi)
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