Sono titolare di farmacia e ho nel mio esercizio tre dipendenti. Vorrei sapere se sussiste l’obbligo per la farmacia di versare il contributo relativo all’assistenza sanitaria integrativa?
Il nuovo CCNL, e proprio nella sezione “Assistenza Sanitaria Integrativa”, prevede quanto segue:
- al paragrafo 3: “a decorrere dal 1 novembre 2021, per il finanziamento dell’assistenza sanitaria integrativa, è dovuto un contributo pari a 13 euro mensili, per dodici mensilità e non computabile con il TFR, a carico del datore di lavoro. Il sistema di assistenza sanitaria integrativa dovrà essere operante dal 1 gennaio 2022 e le Parti stipulanti dovranno individuare le modalità di erogazione. In mancanza i 13 euro mensili saranno erogati come EDR.”
- al paragrafo 8: “il datore che ometta il versamento dei suddetti contributi è tenuto ad erogare al lavoratore un elemento distinto della retribuzione non assorbibile di importo pari a 25 euro lordi, da corrispondere per 14 mensilità e che rientra nella retribuzione contrattuale, fermo restando il diritto del lavoratore al risarcimento del maggior danno subito. La corresponsione di indennità sostitutive non esonera il datore di lavoro dall’obbligo di garantire al lavoratore le prestazioni sanitarie.”
Pur non essendo, quindi, formalmente obbligatorio, sembra comunque opportuno aderire alla convenzione anche – tutto sommato – per la migliore “regolarità aziendale”, dato che oltre al DURC positivo [per godere delle agevolazioni contributive] l’azienda deve impegnarsi al rispetto del proprio CCNL e queste sono due sue testuali disposizioni.
Ma l’aspetto forse più delicato di questa vicenda va individuato, almeno in astratto, nel rischio di rivalsa del lavoratore per il danno da lui subito [o, se non altro, da lui ipoteticamente invocato] nel caso di mancata adesione della farmacia alla convenzione, quel che infatti – come accennato e come del resto è agevole comprendere – espone/può esporre di per sé il datore di lavoro a esiti non facilmente configurabili e comunque sempre “pericolosi” anche sotto l’aspetto economico.
(silvia cecchini – michela pallonari)
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