In Farmacia io e la collega/socia non siamo concordi nelle modalità di conservazione dei medicinali scaduti, io propendo per una conservazione rigorosa in una stanza apposita lei invece nel magazzino in una scatola chiusa. Vi chiediamo come dobbiamo conservare i medicinali scaduti?
Sia pure sotto il solo profilo della depenalizzazione del reato ne abbiamo parlato poco tempo fa [Sediva News del 5 ottobre 2022: “Farmaci scaduti: le condizioni di depenalizzazione”], mentre in queste note affronteremo il tema della conservazione dei medicinali scaduti in attesa – s’intende – del loro smaltimento.
Gli “scaduti”, come usualmente e per semplicità vengono chiamati i farmaci dopo la loro scadenza, per evitare di incappare nella figura colposa del reato previsto nell’art. 443 del codice penale, devono essere puntualmente e rigorosamente rimossi dagli scaffali [sia nello spazio destinato al libero accesso agli OTC e alla dispensazione al banco, e sia nei locali interni della farmacia], entro l’ultimo giorno del mese di scadenza indicato nella confezione.
Quanto alla materiale loro “ubicazione”, alcune pronunce giurisprudenziali [compresa Cass. n. 1007 del 20 ottobre 1986] hanno affermato che gli “scaduti” devono essere riposti – ed è qui il punto – in appositi contenitori chiusi con sovrascritto bene in evidenza “prodotti non vendibili, scaduti, destinati alla distruzione”.
A loro volta, questi contenitori – dedicati pertanto alla temporanea custodia degli “scaduti” – vanno conservati separatamente da quelli [cassetti compresi…] in cui trovano posto invece i farmaci in corso di validità/efficacia, e quindi sembra preferibile utilizzare appositi armadi.
Naturalmente, quel che si è accennato sugli “scaduti” vale allo stesso modo per i farmaci “guasti o imperfetti”.
(aldo montini)
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