[…le “vecchie” detrazioni sono indubbiamente più sicure, specie in questo momento di incertezze legislative]
Escludendo la misura del 110% perché non raggiungo il doppio salto di classe energetica richiesto dalla normativa, quali sono le altre agevolazioni fiscali per la ristrutturazione di un mio appartamento che cederò a mia figlia all’interno di un condominio?
Ormai da qualche tempo, quando si parla di bonus edilizi sembra farsi riferimento soltanto al Superbonus 110%, ma – come ricorda il titolo di queste note – ci sono anche altri benefici di cui è possibile usufruire fino al 31/12/2024, e in particolare:
a) della detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie nei limiti di spesa di 96.000 euro per ogni singolo appartamento,
e
b) della detrazione cd “ecobonus”- che oscilla tra il 50% e l’85% secondo le opere effettuate – per gli interventi di risparmio energetico riguardanti ad es. la sostituzione degli infissi, della caldaia e comunque in generale per gli interventi relativi alla coibentazione dell’immobile.
Entrambe le misure sono applicabili anche al caso da Lei prospettato [ovvero per le spese sostenute dal familiare convivente con il proprietario] e ad esse potranno poi essere “agganciati” anche il bonus mobili – che, come abbiamo ricordato anche di recente, prevede una detrazione del 50% calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per unità immobiliare per l’anno 2022 e di 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024 riferito alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici – nonché sia il bonus verde [che consiste in una detrazione del 36% su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare sulle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private di unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi] e sia il bonus idrico [che riconosce un credito d’imposta di 1.000 euro alle persone fisiche che sostituiscono su edifici esistenti, o parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari, i sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto o la rubinetteria, i soffioni e le colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato].
Ricordiamo da ultimo [anche se in questo periodo è di scarso appeal visti gli aumenti dei costi e l’incertezza degli istituti di credito che stanno per esaurire il plafond disponibile…] che, per i bonus “ristrutturazioni edilizie” ed “ecobonus” [cfr. sub a) e b], è possibile provare a richiedere lo sconto in fattura direttamente al fornitore ovvero la cessione del credito alle Banche/Poste.
(marco righini)
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