Un cliente ha preteso di pagarmi con delle monete da 50 centesimi gli integratori per un importo di oltre 100 euro. Ho accettato per quieto vivere ma vi chiedo: la farmacia è obbligata ad accettare queste forme di pagamento?

Al quesito risponde direttamente l’art. 11 del Regolamento (CE) n. 974/98 – quello cioè che ha introdotto l’euro che, come noto, dal 1° gennaio 2002 è la moneta coniata dagli Stati membri dell’UE – che prevede infatti che non c’è alcun obbligo di accettare più di 50 monete metalliche [indifferentemente che si tratti di monete da 1 o 2 euro oppure monetine di 5, 10, 20 o 50 centesimi] nell’ambito di una stessa operazione singola di pagamento.

Quindi sulla possibilità da parte anche della farmacia di rifiutare un pagamento proposto nei termini in cui Lei lo descrive non ci sono dubbi; ma – salvo che non si tratti di un cliente in questo senso… “seriale” – ci pare che possa talora valere la pena chiudere almeno un occhio e accettare, ad esempio, anche 200 monetine da 50 centesimi…, quella che del resto è stata anche la Sua scelta.

(valerio salimbeni)

La SEDIVA e lo Studio Bacigalupo Lucidi prestano assistenza contabile, commerciale e legale alle farmacie italiane da oltre 50 anni!