[…o, se si preferisce, può rivelarsi inefficace]

 

Quella del titolo è una domanda che in un “buon titolare di farmacia” può muoversi a livelli quasi subliminali, perché è addirittura necessario – vi sembrerà strano – che ognuno se la ponga, quantomeno per fare tesoro della risposta [se la si conosce, evidentemente] ed evitare quindi di rendere inutile o poco utile il controllo di gestione.

In realtà, almeno per la nostra esperienza, c’è il rischio che il lavoro – che richiede/deve richiedere il controllo di gestione – risulti infruttuoso soltanto in due eventualità:

  • quando, cioè, ci si rifiuti di iniziare a lavorare con modalità nuove ma diverse dal passato, e dunque, in particolare, non si voglia tenacemente imparare a leggere i risultati che offre la gestione; e
  • quando si affronti la gestione non mettendo in discussione i propri atteggiamenti che, ancor prima e ancor meglio degli “strumenti”, creano/possono infatti creare [tutte o quasi tutte] le condizioni:

– per cogliere le opportunità;

– per coinvolgere i collaboratori, tutti i collaboratori;

– per porsi e fronteggiare nuove sfide;

– per sciogliere al meglio i problemi sorti o insorgenti.

Insomma, come vedete, tutto finisce per risolversi in una questione – soprattutto – di volontà e quindi dipende da noi, anzi da Voi.

(michela pallonari)

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