Come i titolari ben sanno, la farmacia – come modello di business – è veramente unica e un “bravo titolare” [corrispondente al famoso “bonus pater familias” di matrice romanistica] dovrebbe tenere sotto controllo perlomeno quattro precisi e definiti ambiti di operatività:

  1. pianificare: vuol dire prevedere e programmare l’attività;
  2. organizzare: cioè, tra l’altro, responsabilizzare il proprio personale a cui, ove consentito dal numero dei dipendenti e dalle dimensioni aziendali, delegare compiti in modo tale però che il nostro “bravo titolare” sia in grado di gestirli
  3. guidare: che vuol dire sostanzialmente motivare e coinvolgere il team attraverso utili focalizzazioni periodiche
  4. controllare: che si traduce anche nell’affiancare il team, dando e ricevendo da quest’ultimo – possibilmente – tutti i feedback del caso.

I farmacisti stanno vivendo – lo abbiamo ribadito quasi in ogni circostanza – momenti complessi e i nuovi compiti, che nei fatti gravano su di loro, hanno per di più una valenza fortemente tecnologica e molto significativa che rende evidentemente non agevole assimilarli, specie per i meno giovani.

Un “bravo titolare”, d’altronde, tutto questo lo ha capito benissimo, ponendosi quindi obiettivi – come dire – strategici.

Ma, nel concreto, operando come?

  • pianificando le varie fasi di “comunicazione” per i clienti;
  • analizzando un layout efficiente ed efficace;
  • controllando, attenzione, la marginalità prodotta dai singoli reparti e impegnandosi di conseguenza a redigere i relativi budget, quello generale e quelli di settore;
  • definendo la propria identità trasmettendo, o perlomeno tentando di trasmettere alla clientela i perché di questo suo ruolo indiscutibile di esercente un servizio pubblico;
  • organizzando incontri periodici con i propri collaboratori;
  • percependo con la maggiore approssimazione i bisogni dei clienti.

È chiaro perciò che un titolare di farmacia individuale, come pure il socio che rappresenti/amministri la società titolare, così operando viene ad assumere nel concreto – e quasi “naturalmente” – una leadership di alto valore con il suo team cosicché egli non sarà più un capo che ordina ma un titolare che accompagna e motiva la squadra.

Questo è indubitabilmente un grande passo avanti verso  un controllo di gestione efficace sulla farmacia ma, beninteso, anche sui collaboratori.

Per rispondere in definitiva alla domanda del titolo, la gestione della farmacia risulterà tanto più difficile quanto più:

  • il titolare vorrà ancora condurla secondo modalità troppo ancorate al passato e soprattutto, bisogna aggiungerlo, rifiutandosi di leggere correttamente i risultati che la gestione può presentargli;
  • e/o non metterà in discussione i suoi stessi atteggiamenti, rinunciando in sostanza a creare le condizioni per cogliere le opportunità, coinvolgere i collaboratori e prepararsi in termini adeguati a nuove sfide.

Egli si conquisterà anche, per concludere, una buona leadership soltanto se emergeranno elementi e profili contabili tali da porre sul tavolo i dati necessari a generare obiettivi utili e funzionali altresì a spingere la “squadra” a superarsi.

(michela pallonari – gustavo bacigalupo)

 

 

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