Con decorrenza marzo 2022 verrà erogato dall’Inps agli aventi diritto l’assegno unico universale per i figli a carico [che tra l’altro sostituirà definitivamente il “vecchio” assegno per il nucleo familiare che quindi i lavoratori dipendenti troveranno ancora nelle buste paga di gennaio e febbraio 2022].

  • Le finalità

L’assegno è unico perché mira a irrobustire, e allo stesso tempo semplificare, le misure a favore della famiglia [assorbendo anche una serie di prestazioni e di detrazioni fiscali] ed è universale perché erogato a tutti i nuclei familiari con figli a carico residenti/domiciliati in Italia.

  • La domanda e la decorrenza

Si tenga presente che dal 1° gennaio u.s. è già operativa sul portale dell’Istituto di previdenza la procedura per inoltrare la domanda, che avrà efficacia annuale e ricomprenderà il periodo marzo 2022 – febbraio 2023 e così pure per gli anni successivi [in pratica, la domanda, da presentare ogni anno tra il 1° gennaio e il 28 febbraio, riguarderà tutte le mensilità comprese appunto tra marzo e il febbraio dell’anno successivo].
E’ quindi evidente l’importanza di presentare la domanda annualmente entro il 28 febbraio: in tal modo, infatti, il lavoratore potrà accedere con regolarità e tempestività alla massima disponibilità economica, fermo che – in caso di presentazione della domanda dopo il 28 febbraio – le rate dell’assegno verranno pagate il mese successivo a quello di presentazione.
Saranno comunque i genitori a presentare per i figli la domanda [una sola volta l’anno, lo ribadiamo] indicando ciascun figlio per il quale essa viene inoltrata, fatta salva sempre la possibilità di aggiungere eventuali ulteriori figli nati nel corso dell’anno.
La domanda può essere presentata, come accennato, direttamente sul sito dell’Istituto di previdenza www.inps.it [ma solo se in possesso di spid o carta nazionale dei servizi (CNS) o carta identità elettronica (CE)] oppure avvalendosi di un patronato (il servizio è gratuito), o, infine, tramite il contact center numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile).
Per vedersi accreditato l’assegno unico, il genitore richiedente dovrà fornire nella domanda il suo Iban o, se preferisce, anche quello dell’altro genitore, in modo tale da ricevere entrambi l’indennità [naturalmente metà ciascuno] e le modalità operative relative al doppio iban sono reperibili sul sito dell’Ente erogatore.

  • I requisiti

Coloro che inoltreranno la domanda dovranno possedere il requisito di residenza, soggiorno e cittadinanza per ciascun figlio minorenne a carico e – novità – anche per i figli maggiorenni a carico fino a 21 anni di età.
In particolare, i figli maggiorenni devono possedere almeno uno dei seguenti requisiti:
– svolgimento del servizio civile in corso;
– frequenza di corso di formazione scolastica/professionale (laurea e similari);
– attività di tirocinio o lavorativa con un reddito complessivo inferiore a € 8.000;
– registrazione come soggetto disoccupato o in attesa di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego.

  • L’importo

L’importo dell’assegno unico viene determinato sulla base dell’ISEE del nucleo familiare del richiedente e decorrerà:
– per le domande presentate dal 1° gennaio al 30 giugno, da marzo 2022 (*);
– per le domande presentate dal 1° luglio, dal mese successivo a quello di presentazione.

(*) Gli eventuali arretrati decorreranno anch’essi dal mese di marzo ma solo in caso di domanda presentata entro il 30 giugno: diversamente la prestazione decorrerà sempre dal mese successivo a quello di presentazione ma si perderanno gli arretrati.

  • Le misure soppresse

Da ultimo, l’assegno unico universale assorbe:
– il premio alla nascita o all’adozione;
– l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
– gli assegni familiari;
– il famoso bonus bebè (assegno di nascita);
– le detrazioni fiscali previste per i figli fino a 21 anni.

* * *

Come vediamo, in definitiva, l’Inps è il solo ente preposto alla gestione dell’assegno unico, e perciò il datore di lavoro non è minimamente coinvolto: eventuali disservizi o anomalie dovranno perciò essere gestite direttamente tra lavoratore e Inps.

(maria luisa santilligiorgio bacigalupo)

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