BONUS RISTRUTTURAZIONE: SI PERDE SE L’IMMOBILE DIVENTA AD USO STUDIO

Ho effettuato due anni fa lavori di ristrutturazione dell’immobile di mia residenza.
Ora però ne sto cambiando la destinazione d’uso da A/2 a A/10.
Perderò i benefici fiscali che ho acquisito con i lavori effettuati sia per quanto riguarda la ristrutturazione che per l’ecobonus?

In caso di cambio di destinazione d’uso, esistono regole diverse per il bonus ristrutturazione e per l’ecobonus.

Il bonus ristrutturazione, infatti, spetta per i lavori eseguiti su edifici residenziali [o parti di edifici residenziali] esistenti, di qualunque categoria catastale, anche rurale.

L’Agenzia delle Entrate [con circolare n. 7/E del 25 giugno 2021] ribadendo che uno dei requisiti imprescindibili per la fruizione di questo beneficio fiscale è appunto la circostanza che l’immobile sia residenziale, ha precisato che “è possibile, ad esempio, fruire della detrazione d’imposta anche in caso in cui gli interventi riguardino un immobile non residenziale che risulterà con destinazione d’uso abitativo solo a seguito dei lavori edilizi, purché nel provvedimento amministrativo che autorizza i lavori risulti chiaramente che gli stessi comportano il cambio di destinazione d’uso del fabbricato in abitativo”.

Il bonus ristrutturazione, di conseguenza, si perde in caso di cambio di destinazione d’uso di un immobile da residenziale a studio, mentre è possibile avvalersi della detrazione nel caso contrario [di cambio, cioè, di destinazione da studio ad uso abitativo], sia pure osservando i criteri sottolineati poco fa.

Le cose stanno invece diversamente per la detrazione dal 50 al 65% [riconosciuta per i lavori volti a ridurre i consumi energetici], che spetta infatti per tutti gli edifici esistenti, compresi quindi quelli non residenziali: pertanto il cambio di destinazione d’uso da casa a studio se, come abbiamo visto, comporta la revoca del bonus ristrutturazione, non pregiudica invece la fruibilità dell’ecobonus.

(francesco raco)