RIDUZIONE IMU DEL 50%: L’ABITAZIONE DEVE ESSERE INAGIBILE O INABITABILE

Ho un secondo appartamento privo di utenze (luce, acqua e gas) e quindi inabitabile. Ho sentito che posso ottenere uno sconto del 50% sull’imu versata nel 2020: posso usufruirne? E quali documenti dovrei presentare al Comune per dimostrare lo stato di fatto?

La risposta al quesito non può essere affermativa.
Infatti, l’art. 1, comma 747, lett. b), della Legge di Bilancio 2020, prevede la riduzione dell’Imu del 50% ma soltanto per i fabbricati “dichiarati” inagibili o inabitabili e per questo motivo non utilizzati.
Lo stato di inagibilità o inabitabilità è accertato dal competente ufficio comunale con perizia – redatta da un tecnico del Comune – le cui spese vanno però a carico del proprietario obbligato a sua volta a produrre la documentazione idonea al rilascio della dichiarazione (ad esempio l’esistenza di crolli parziali/totali dell’immobile e/o la presenza significativa di lesioni strutturali).
Diversamente, cioè in alternativa, il contribuente ha facoltà di presentare una dichiarazione sostitutiva – ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 – che attesti l’inagibilità o inabitabilità del fabbricato asseverata da un tecnico abilitato.
La circostanza che l’appartamento sia privo di utenze [luce, gas e acqua] è totalmente irrilevante, perché nulla vieta che queste possano essere attivate – magari proprio su Sua iniziativa – in qualsiasi momento.
Ricordiamo per completezza che la riduzione del 50% dell’IMU riguarda esclusivamente gli immobili che non sono prontamente utilizzabili, e che pertanto la causa di inagibilità o inabilità va in sostanza oltre la semplice manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile.
Resta fermo, inoltre, che la normativa consente ai Comuni di disciplinare autonomamente le caratteristiche che determinano il riconoscimento della riduzione in argomento.
È opportuno quindi verificare sempre con cura le ulteriori prescrizioni eventualmente previste nel regolamento comunale.

(andrea raimondo)