Un dipendente della farmacia, che si occupa dell’amministrazione, ha da poco terminato il ciclo di cure chemioterapiche e noi temiamo che, visto il rialzo dei contagi e considerato che queste cure lo hanno sicuramente indebolito, possa contrarre facilmente, venendo al lavoro in farmacia, il covid-19. Può svolgere la sua attività collegandosi da remoto a casa?

 Non può, ma deve.
Infatti, visto il quadro clinico descritto, il Vs. dipendente è certamente un lavoratore “fragile”, che cioè – a causa di certe condizioni di salute – può maggiormente incorrere nel rischio di essere contagiato.
E proprio per questo un emendamento inserito in extremis nella legge di conversione del Decreto Agosto ha stabilito che, a partire dal 16 ottobre e fino al 31 dicembre 2020, lo smart working è la modalità “ordinaria” di esecuzione di lavoro per tutti i “lavoratori fragili”, ai quali dunque il lavoro agile spetta di diritto anche se con mansioni diverse da quelle svolte in precedenza.
Nel Vs. caso, peraltro, ci pare che curare la parte amministrativa della farmacia possa rivelarsi agevole anche da casa.
Naturalmente, i lavoratori fragili devono produrre una certificazione specifica, rilasciata dai competenti organi medico-legali, circa l’inclusione della loro patologia tra quelle che identificano la categoria.

                                                                  (matteo lucidi)

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