Mi riferisco alla vostra news dell’8 ottobre  e non mi è chiaro perché chi ha investito in quel tipo di pubblicità l’anno scorso può accedere al bonus, e diversamente …no!
Qual è la ratio dell’iniziativa?
Forse invogliare le aziende ad investire quest’anno senza bonus, per poi entrare nel beneficio del bonus dall’anno prossimo in poi!

È proprio così.
Quel che viene “premiato” è il c.d. “investimento incrementale”, cioè la differenza (positiva) tra l’investimento effettuato nel 2019 per la pubblicità (esclusivamente) sui “canali” previsti dalla leggestampa ed emittenti radio-televisive – rispetto a quello effettuato l’anno precedente sugli stessi “canali”.
Per accedere all’agevolazione questo incremento, come già rilevato,  deve essere almeno dell’1% calcolato sul volume della spesa dell’anno precedente, e sull’incremento stesso – cioè sul valore differenziale – si calcola il credito d’imposta del 75%.
La ratio della norma – che è poi la stessa di tante norme fiscali di natura agevolativa – è esattamente quella di premiare gli” sforzi” di crescita di un’impresa evidenziati (anche) dalle maggiori risorse dedicate alla pubblicità e alla comunicazione in genere; sforzi che però non possono evidentemente ritenersi tali se l’impresa si limita di anno in anno ad impiegare sempre le stesse risorse in una prospettiva di pura “amministrazione ordinaria” del proprio business.
Può trattarsi forse di una ratio non pienamente condivisibile, ma le cose sembrano stare così.

(stefano civitareale)

 

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