Ho da poco affittato un altro appartamento nello stabile in cui ha sede la farmacia (con accesso separato e non comunicante con i locali farmacia). Vorrei sistemarlo per darlo in affitto a nutrizionisti/fisioterapisti ecc. o per delle giornate a tema dedicate, ma non so se ci sono procedure particolari da seguire e se devo contattare l’Asl per un parere preventivo. Faccio fare i lavori e poi chiedo l’autorizzazione per iniziare l’attività?

Non è ben chiaro se ci si vuole limitare a concedere in locazione l’immobile a professionisti sanitari che esercitino l’attività in proprio e nel loro esclusivo interesse, ovvero si intenda ricomprendere le relative prestazioni nella gamma di prodotti e/o servizi offerti dalla farmacia come tale.
Nel primo caso, i locali devono possedere tutti i requisiti strutturali e igienico-sanitari previsti per le specifiche attività dalla normativa statale, regionale e comunale per poter essere “fruiti” a questi scopi da parte dei professionisti che se ne rendano conduttori; normalmente bisognerà rifarsi ai regolamenti comunali e alle direttive della Asl previste per la specifica attività.
Nel secondo caso, teniamo presente che l’art. 1 del D.M. Salute del 16/12/2010 – una disposizione che del resto può costituire un utile orientamento anche per le figure professionali non espressamente contemplate nel progetto legislativo della “Farmacia dei servizi”, e cioè infermieri, fisioterapisti e operatori socio-sanitari (e fatte salve naturalmente le incompatibilità previste dalla legge) prevede che le prestazioni professionali inquadrate in quel “progetto” debbano essere necessariamente svolte o “presso le farmacie” ovvero “a domicilio del paziente”.
Non sembra pertanto (in tal senso v. anche Tar Puglia Sez. II n. 507 del 14/03/2012) che possano essere utilizzati locali del tutto autonomi e/o diversi da quello in cui si svolge l’attività della farmacia, pur se collocati nello stesso stabile, come indicato nel quesito.
E’ quindi probabilmente necessario a tal fine utilizzare appositi spazi all’interno dell’esercizio, ove evidentemente se ne abbia la disponibilità, e dunque le prescritte autorizzazioni e/o mere comunicazioni dovranno riferirsi all’intero locale farmacia, fermo tuttavia che le prestazioni saranno comunque espletate in un’area dedicata del locale stesso.

(stefano civitareale)

 

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