L’irruzione della tecnologia in molti aspetti della nostra vita è ormai notoriamente una realtà consolidata, che ha assorbito nel suo “vortice” anche il Fisco.
Infatti, dal 1 luglio 2017 tutti gli atti impositivi dell’amministrazione finanziaria saranno notificati all’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).
I soggetti destinatari saranno le imprese individuali, le società e i professionisti, anche se non si esclude la possibilità per gli altri di richiedere la notifica via PEC.
Questa si considera perfezionata nel momento in cui il gestore della casella PEC trasmette la ricevuta di accettazione, mentre – per quel che riguarda il destinatario della notifica – il perfezionamento si avrà alla data di consegna risultante dalla ricevuta inviata dal sistema.
Se la casella PEC risulta satura, l’ufficio effettuerà un secondo tentativo di consegna a distanza di una settimana e nel caso di infruttuosità anche di questo, la notificazione si esegue con il deposito (sempre tramite strumento telematico) dell’atto nell’area del sito “Infocamere” entro il secondo giorno successivo a quello della pubblicazione.
Siamo in definitiva dinanzi a una prova ulteriore dell’utilizzo sempre più massiccio degli strumenti elettronici (anche) da parte dello Stato con la precipua finalità, naturalmente, di semplificare prassi che con il “cartaceo” risulterebbero (come il passato e in parte anche il presente testimoniano costantemente) troppo articolate e dispendiose.
Del resto, queste vie di semplificazione – e anche di risparmio non soltanto “cartaceo” – sono quelle stesse che ha intrapreso anche la fatturazione elettronica, che infatti, come le farmacie assistite possono rilevare quotidianamente, permette loro ormai da tempo una più snella e proficua gestione dell’esercizio, perlomeno sotto alcuni dei suoi aspetti puramente amministrativi.

(matteo lucidi)

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