Dopo la nostra News del 27/10/2016 è tuttavia giunta – evidentemente sollecitata dalle numerose richieste di chiarimenti pervenute – una nota dell’ENPAF, riportata su “Farmacista On Line” del 4 novembre scorso, che ha fatto un ulteriore punto sull’argomento.
Precisa in particolare l’Ente previdenziale, e ci pare che abbia ragione, che l’iscrizione alla Gestione Separata [quella da noi delineata nella news] consentirebbe – rispetto alla gestione IVS dipendenti sempre presso l’Inps – non la prosecuzione volontaria (come da noi erroneamente affermato in quella circostanza) e neppure la ricongiunzione, ma soltanto, a tempo debito, la totalizzazione dei contributi (nel caso proposto dal quesito: i 17 anni di IVS dipendenti e gli ipotizzati anni di gestione separata).
Senonché, la totalizzazione è ammessa anche tra contributi Inps (IVS dipendenti) e contributi Enpaf e dunque, in conclusione, il farmacista che aveva posto quel quesito non “perderà” in nessun caso i suoi 17 anni di Inps ma li potrà totalizzare – sempre al raggiungimento dell’età pensionistica (un tema su cui però non ci addentriamo…) – con quelli versati alla Gestione separata ovvero versati all’Enpaf, e perciò almeno sotto questo profilo egli non può avere grandissimo interesse a dar vita a rapporti di lavoro autonomo che gli consentano l’iscrizione alla G.S.
Resta in ogni caso ferma, come da noi sottolineato, l’impossibilità – nel periodo di contribuzione obbligatoria all’Enpaf – di essere ammesso alla prosecuzione volontaria, che era la questione che in realtà più stava a cuore all’interessato.
(gustavo bacigalupo)
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