Siamo interessati ad aprire una parafarmacia nello stesso comune dove, in impresa familiare con mia moglie (titolare), gestiamo una farmacia rurale sussidiata. Vorremmo informazioni su aspetti burocratici, autorizzazioni e permessi eventuali.

Riassumiamo qui di seguito i principali adempimenti da affrontare in sede di apertura di una para-farmacia, invitandovi però a valutare con prudenza la convenienza economica di una tale iniziativa.
In particolare, è opportuno prestare la dovuta attenzione all’ubicazione del nuovo esercizio, allo scopo evidentemente di non “pestarsi i piedi” più di tanto con  la farmacia, considerando inoltre che, se con il DDL Concorrenza non verrà – come sembra – liberalizzata la “fascia C” (provvedimento che porterebbe alla nascita di vere e proprie farmacie “non convenzionate”), gli esercizi di vicinato di cui all’art. 5 del D.L. 223/2006 (c.d. “decreto Bersani”) resteranno inevitabilmente un autentico e consistente minus rispetto alle farmacie, e quindi converrebbe forse, ad ogni buon conto, attendere la promulgazione delle nuove disposizioni prima di prendere qualsiasi decisione.
E passiamo ora all’elenco degli adempimenti necessari, con l’avvertenza che l’elenco ha una valenza puramente indicativa, e perciò il contatto diretto con le autorità locali ai fini della concreta esecuzione degli stessi è sempre necessario.

  • Richiesta del numero di partita IVA (sempre che la nuova attività non venga esercitata con la partita iva della farmacia, diventando perciò un secondo “ramo d’azienda”);
  • Presentazione all’Ufficio Commercio del Comune del modello COM 1/SCIA (in tre copie) firmato in originale dal titolare/legale rappresentante dell’attività almeno 30 giorni prima della data di apertura (in caso di mancata risposta del comune è applicabile il c.d. “silenzio-assenso”) descrivendo nel modulo le tipologie merceologiche inerenti all’attività;
  • Comunicazione di inizio attività alla CCIAA con allegato il modello COM 1/SCIA timbrato dall’Ufficio Commercio del Comune, avente data antecedente di almeno trenta giorni (la comunicazione dovrà avvenire in modalità telematica ed il modello COM 1/SCIA dovrà essere scannerizzato);
  • Attribuzione del codice identificativo univoco per la tracciabilità del farmaco prima dell’apertura al pubblico dell’esercizio, con invio tramite PEC a:
  1. Ministero della Salute –Progetto “Tracciabilità del farmaco” – dgsi@postacert.sanita.it ;
  2. Agenzia Italiana del Farmaco – Via del Tritone n. 181, 00187 Roma, PEC protocollo@aifa.mailcert.it, senza allegati;
  3. Regione in cui ha sede l’esercizio commerciale;
  4. Comune in cui ha sede l’esercizio commerciale;
  5. Asl di competenza;
  • Registrazione del titolare/legale rappresentante, designato quale responsabile della comunicazione di cui al punto 3) nel portale del Ministero della Salute e specificatamente nell’area riservata al Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) al fine di ottenere l’assegnazione dell’identificativo univoco che immette nel circuito della “Tracciabilità del farmaco”;
  • Comunicazione all’Ordine dei Farmacisti del personale laureato;
  • Dichiarazione al Comune per l’inserimento a ruolo della tassa rifiuti solidi urbani;
  • Segnalazione all’Agenzia delle Entrate da parte dell’installatore del registratore di cassa;
  • Richiesta al Comune della licenza sulle insegne, la cui imposta – lo ricordiamo – non è dovuta allorché la superficie complessiva dell’insegna sia inferiore a 5mq;
  • Apertura della posizione assicurativa INPS e INAIL per il personale dipendente nonché per gli eventuali collaboratori familiari, qualora non siano farmacisti, con la contestuale vidimazione dei libri obbligatori;
  • Acquisto di estintori (e/o loro revisione semestrale);
  • Attestazione di frequenza del corso organizzato dalla regione o da un istituto autorizzato per la sicurezza o l’igiene sul lavoro;
  • Certificazione idoneità dell’impianto elettrico;
  • Modello per HACCP;
  • Formazione del “Documento programmatico della sicurezza” (privacy);
  • Stipula di eventuali assicurazioni (responsabilità civile, furto, incendio ecc.);
  • Iscrizione o voltura al CONAI;
  • Iscrizione UTIF.

Ci pare sia tutto.

(stefano civitareale)

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