Un dipendente assente da un lungo periodo per malattia (per seri problemi alla schiena) ha prolungato la sua assenza in quanto, da quel che ho saputo, ha svolto attività fisica in maniera “imprudente”, non tenendo conto delle sue condizioni di salute.
È possibile in qualche modo censurare questo comportamento?
Proprio recentemente un lavoratore è stato licenziato per giusta causa per aver tenuto una condotta che per la sua natura e per le conseguenze è risultata oggettivamente in contrasto con gli obblighi derivanti dal rapporto di lavoro.
Ma la Cassazione (sentenza n. 13676/16) ha rigettato il ricorso del dipendente che in particolare, durante la malattia, era stato “sorpreso” a sollevare alcune bombole di gas da 30 kg seppur con l’aiuto di un collega.
Questo comportamento, certamente non ortodosso rispetto alla normativa dei CCNL, viola il dovere di lealtà e correttezza nei confronti del datore di lavoro, compromettendo – in qualche caso irreparabilmente – il rapporto con l’azienda e permettendo in sostanza a quest’ultima anche il licenziamento per giusta causa.
Nel Suo caso, quindi, specie in presenza di testimonianze attendibili riguardanti la condotta del lavoratore, è possibile procedere contro quest’ultimo sul piano disciplinare.
(giorgio bacigalupo)
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