A dicembre scorso, mio marito mi ha inserito nell’impresa familiare, ma vorrei un chiarimento: dovrei assicurare un impegno esclusivo o potrei, ad esempio, dedicarmi ad altre attività professionali?
Secondo la costante interpretazione dell’art. 230– bis c.c., la collaborazione del familiare deve essere resa in modo continuativo, cioè con regolarità e sistematicità, e questa condizione esclude pertanto in radice che all’impegno il familiare possa assolvere con caratteristiche di saltuarietà od occasionalità.
Tuttavia, vale la pena precisarlo, non viene richiesta l’esclusività della prestazione di lavoro: è quindi possibile – almeno in astratto – che Lei assuma un impegno, diciamo, part‑time, fermo però che la collaborazione nell’impresa familiare da parte Sua deve continuare a risultare prevalente rispetto a qualsiasi altra attività lavorativa da Lei svolta (condizione questa che, in verità, viene richiesta anche dalla norma fiscale: cfr. art. 5, comma 4, D.P.R. 917/86).
In ogni caso è un tema molto più complesso e articolato di quanto possa sembrare, ma non può certo essere questa la sede per ulteriori approfondimenti.
(stefano lucidi)
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