Presso la ASL che dirigo lavora una dipendente che ha raggiunto i requisiti sia anagrafici che contributivi per la pensione.
Vorrebbe comunque restare in servizio per un altro breve periodo di tempo; invece per l’Ente sarebbe opportuno accompagnarla “all’uscita” quanto prima, in quanto c’è un esubero di personale.

Proprio recentemente si è espressa al riguardo la Cassazione con la sentenza n.  11595/2016.
E’ sempre obbligatorio rendere nota la motivazione del licenziamento di un dipendente pubblico che abbia raggiunto i limiti di anzianità.
Anche se per taluni casi la norma non lo prevede, la motivazione deve comunque essere sempre esplicitata al fine di rendere legittima la scelta del licenziamento.
Queste vicende sono state disciplinate da alcune direttive europee che infatti si sono occupate nel tempo non soltanto di discriminazioni sessuali o religiose, ma anche di quelle relative all’età del lavoratore.
In definitiva, la ASL potrà procedere al licenziamento del lavoratore “anziano” solo motivandolo, anche se in questo caso ci pare che l’obiettiva sussistenza di un esubero di personale possa corroborare agevolmente la misura che si vorrebbe adottare.

(giorgio bacigalupo)

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