L’acquisto per la farmacia di un computer e relativo monitor, di una stampante, e di altri componenti hardware e software che andranno insieme assemblati, ma il cui costo unitario non supera i 516,46 euro, come deve essere considerato ai fini dell’ammortamento e del super-ammortamento?

Il comprensibile dubbio – che del resto è un dubbio… antico – è se fare riferimento al costo di ciascun bene ovvero considerare tutto il sistema come un unico cespite e quindi assumere il costo complessivo ai fini dell’ammortamento.
Per la soluzione di casi del genere i Principi Contabili (Documento O.I.C. 16) ricorrono al cosiddetto component approach.
In sintesi, se l’immobilizzazione materiale è un’unità economico-tecnica, cioè un assieme di beni tra loro coordinati in una logica tecnico-produttiva – come nel nostro caso – il suo costo di acquisto o di produzione si riferisce all’unità nel suo complesso.
Conseguentemente, l’intera configurazione software-hardware deve essere assunta come un unico bene strumentale il cui costo (complessivo) è dato dalla somma dei costi (unitari) di ciascun componente. Di questo parere, del resto, è anche il Fisco (Risoluzione Ministeriale 1751/1979).
Se dunque il costo complessivo del nostro cespite supera il limite di 516,46 euro, questi non può essere “spesato“ in unica soluzione nell’anno di acquisto ma va ammortizzato, anche quando il valore dei singoli beni che lo compongono si arresti al di sotto di quel limite.
L’ammortamento avverrà pertanto secondo le regole generali e però si avrà egualmente la possibilità di beneficiare dell’agevolazione fiscale, aumentando il costo del bene del 40% ai fini del calcolo delle quote fiscali di ammortamento da portare in deduzione nella determinazione del reddito di impresa della farmacia.

(stefano civitareale)

 

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