Locazioni di studi medici: nessun obbligo di “riscossione accentrata” –
QUESITO

Ho dato in affitto un locale uso studio a più medici (ciascuno per la
propria stanza ed in più con diritto all’ utilizzo di locali in comune).Ho
sentito dire che sarei obbligato a incassare per loro conto i compensi e a
trasmetterne telematicamente gli estremi all’Agenzia delle Entrate. E’
vero?

Il quesito parla verosimilmente dell’obbligo che la Finanziaria 2007 ha
introdotto, a carico delle strutture sanitarie private, di riscuotere – in
nome e per conto dei medici e para-medici – i compensi per le prestazioni
da loro rese direttamente ai pazienti nei locali messi a disposizione a
questo scopo dalla struttura stessa (la quale, beninteso, li “girerà” poi
ai professionisti), nonché di registrare tali compensi con particolari
modalità e, infine, di trasmetterli telematicamente all’Agenzia delle
Entrate.
Tuttavia, come abbiamo avuto modo di osservare a suo tempo (v. Sediva News
del 04/05/2007) è la stessa Agenzia delle Entrate a riconoscere che le
strutture sanitarie private destinatarie di questa vicenda sono soltanto le
società, gli istituti, le associazioni, i centri medici e diagnostici e, in
generale, ogni altro ente o soggetto privato, in qualsiasi forma
organizzato, che opera nel settore dei servizi sanitari e/o veterinari, e
dunque, venendo ora al punto, il soggetto (persona fisica o giuridica, o
società di persone e, quindi, in definitiva anche un titolare di farmacia)
che concede in locazione ad uno o più medici un immobile o una porzione di
immobile (come pure un semplice vano), nel quale il locatore non eserciti
alcuna attività di carattere o contenuto sanitario, non è interessato da
questa ennesima norma antievasione.
Naturalmente, a scanso di ogni equivoco, sarebbe opportuno precisare nel
contratto di locazione che l’attività del locatore si limita, per
l’appunto, alla sola locazione dell’unità immobiliare, restandone del tutto
esclusi l’allestimento e la manutenzione delle attrezzature necessarie per
l’esercizio della professione sanitaria, l’organizzazione di servizi
strumentali all’esercizio dell’attività, ecc. e in generale qualsiasi
ulteriore attività che, anche lontanamente, possa far configurare la
sussistenza di una “struttura sanitaria privata”.

(stefano
civitareale)

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