Al via la nuova anagrafe dei rapporti finanziari
Quella del 24 giugno u.s. potrebbe essere ricordata come una data storica
nella lotta all’evasione, perché da allora gli operatori finanziari
(banche, SIM, società finanziarie, ecc.) hanno potuto/dovuto avviare la
trasmissione all’Amministrazione finanziaria – richiesta, come si
ricorderà, dall’art. 11 del decreto “Salva Italia” (d.l. 201/2011
convertito in legge 214/2011) – dei dati in loro possesso, essendo stato
completato, con il provvedimento direttoriale del 25 marzo 2013
dell’Agenzia delle Entrate, il quadro delle istruzioni tecniche necessarie.
In verità, gli operatori finanziari erano da tempo obbligati a comunicare
all’Anagrafe tributaria i rapporti con i propri clienti (art. 7, sesto
comma, Dpr. 605/2003), ma ora le informazioni che verranno fornite al Fisco
riguarderanno la consistenza e le movimentazioni che interessano questi
rapporti, nonché la loro titolarità (o contitolarità se fanno capo a più
soggetti).
Quindi, ad esempio, per un conto corrente la banca dovrà trasmettere
all’Agenzia delle Entrate l’intestatario o gli intestatari del rapporto, il
saldo iniziale al 1° gennaio, quello finale al 31 dicembre e,
sinteticamente, le movimentazioni in entrata e in uscita avvenute sullo
stesso conto corrente nell’anno di riferimento.
I dati, come è intuitivo, verranno utilizzati – lo dispone lo stesso
provvedimento dell’Agenzia – “al fine della valutazione della capacità
contributiva, nel rispetto dei diritti e nelle libertà dei contribuenti”.
Se abbiamo ben compreso, quindi, l’Agenzia mediante il confronto con i dati
riguardanti i soggetti interessati sarà in grado di formare, senza
ulteriori indagini, liste selettive di contribuenti a maggior rischio di
evasione sui quali pertanto concentrare l’azione accertatrice.
In altri termini – ed è questa la novità sostanziale rispetto al passato –
i dati raccolti (e le liste con questi formate) potranno di per sé
costituire fonte di innesco di indagini e verifiche fiscali,
presumibilmente corroborati da ulteriori “indizi” di evasione risultanti a
carico del soggetto (basti pensare all’enorme mole di elementi ormai a
disposizione per ogni contribuente nell’anagrafe finanziaria).
Al fine di assicurare la massima privacy possibile e l’utilizzo corretto di
questi dati, le modalità di trasmissione utilizzeranno una piattaforma
denominata SID (sistema di interscambio dati) che prevede procedure
automatizzate (del tipo application to application) proprio allo scopo di
ridurre al minimo l’intervento umano.
Quanto alla tempistica delle trasmissioni, le banche e gli altri operatori
finanziari dovranno comunicare entro il 31 ottobre 2013 i rapporti attivi
nel 2011, entro il 31 marzo 2014 quelli attivi nel 2012 e, a “regime”,
entro il 20 aprile di ciascun anno quelli riguardanti l’anno precedente.
(Studio Associato)
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