Varie sull’utilizzo del contante

D – Se un contratto di locazione prevede un corrispettivo di 10.000 euro
annui, ripartito in 12 rate mensili, la riscossione delle mensilità può
avvenire in contanti?
R – Il pagamento dei canoni mensili può avvenire in contanti dato che
l’importo è inferiore alla soglia massima di 1.000 euro che dall’1/02/2012
rappresenta il nuovo tetto di utilizzo del contante.

D – È possibile addebitare il pagamento di un modello F24 sul conto
corrente bancario di un soggetto diverso da quello a cui è intestato il
modello di pagamento (ad esempio il coniuge) per una somma superiore al
limite legale di utilizzo del contante?
R – Sicuramente sì, perché la tracciabilità dell’operazione è garantita
dall’addebito della somma di denaro sul conto corrente bancario, cioè
dall’intervento nell’operazione di un intermediario autorizzato (la banca
presso cui è acceso il conto corrente bancario addebitato).

D – Posso pagare alla posta in contanti un bollettino postale pari o
superiore ad 1.000 euro?
R – Anche qui la risposta è affermativa, proprio perché i pagamenti
avvengono tramite le Poste italiane Spa, essendo anche questa è un
intermediario autorizzato che come tale garantisce la tracciabilità
dell’operazione.

D – E’ consentito prelevare allo sportello bancario più di 1000 euro? E se
sì, ci possono essere ulteriori controindicazioni?
R – Per il prelievo in sé non sorge alcun problema, perché l’operazione è
effettuata appunto mediante un intermediario finanziario autorizzato (la
banca, naturalmente). Potrebbero esserci, però, controindicazioni – come
Lei paventa – ai fini della normativa antiriciclaggio: infatti, se i
prelievi fossero inusuali per frequenza e/o per importo rispetto al profilo
di movimentazione del Suo conto corrente bancario, la banca potrebbe
giudicare l’operazione sospetta (e purtroppo è proprio questa l’insidia per
i correntisti, dato che gli istituti bancari, per evitare qualsiasi grana,
considerano sospetto anche il movimento più limpido…) e decidere quindi di
effettuare una segnalazione ai fini proprio dell’antiriciclaggio.
In linea di massima, però, occorrerebbe pur sempre che, in base ad
ulteriori informazioni assunte, sia configurabile in quella operazione
un’ipotesi appunto di riciclaggio.

D – Posso spendere nell’arco di una giornata più di 1.000 euro in contanti
presso negozi diversi?
R – Purché l’importo dei singoli pagamenti sia al di sotto della soglia
limite, la regolazione di ciascun acquisto può benissimo avvenire anche in
contanti.

D – Possono essere pagate in contanti più fatture dello stesso fornitore,
ciascuna inferiore a 1000 euro?
R – Anche qui la risposta è affermativa.

D – Sono abituato a corrispondere gli anticipi di stipendio ai miei
dipendenti in contanti, se questi sono inferiori ai 1.000 euro. È regolare
questa prassi?
R – Se gli anticipi – come lei riferisce – sono inferiori al limite, il
pagamento in contanti è ammesso; ma se il saldo, cumulato all’anticipo,
supera la soglia, deve essere effettuato con uno strumento tracciabile
(bonifico, assegno, ecc.), perché diversamente si potrebbe ritenere che
l’anticipazione dello stipendio sia avvenuta per eludere i limiti di
utilizzo del contante.

(mauro giovannini)

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