Sulla “nuova remunerazione” – QUESITO

Nel mese di settembre ho compilato una distinta contabile riepilogativa con
3.600 ricette, corrispondenti a 6.735 farmaci, e un totale di € 64.368,00
al lordo del ticket e al netto degli sconti.
Vorrei sapere se il nuovo sistema di remunerazione comporterà un vantaggio
o meno per la mia farmacia.

Il “nuovo sistema di remunerazione”, come sappiamo, è una vicenda in questo
momento tutt’altro che definita, anche perché gli incontri per un’intesa
finale tra Governo, Aifa, farmacie e grossisti sono in realtà appena
iniziati.

E però se ne può parlare lo stesso, perché ogni chiarimento può rivelarsi
utile, anche se forse il Suo quesito potrebbe trovare una risposta agevole
utilizzando quel “simulatore” che abbiamo messo a disposizione qualche
giorno fa.

Dai “numeri” che Lei fornisce, comunque, si desume che il valore medio
della ricetta della Sua farmacia è pari ad € 17,88, al lordo del ticket e
al netto degli sconti, e che ogni ricetta corrisponde ad 1,87 pezzi (6.135
farmaci diviso 3.600 ricette). Quindi, ogni pezzo ha un valore di € 9,56 al
lordo dell’IVA, cosicché, scorporando l’IVA al 10%, si ottiene un ricavo di
€ 8,69.

Dato che la scontistica generalmente praticata da grossisti e cooperative è
pari al 31,5% e gli sconti riconosciuti al SSN per questa fascia di prezzo
è mediamente pari al 6,65%, si ottiene un margine di utile effettivo,
costituito dalla differenza tra i due valori, pari al 24,85%,
corrispondente ad € 2,15, naturalmente con il sistema attuale.

Con la “nuova remunerazione”, invece, avremmo € 2,00 a pezzo più il 3,3%
del prezzo ex factory, pari ad € 0,19, per una remunerazione totale perciò
pari ad € 2,19.

In conclusione, almeno nel Suo caso, il “nuovo sistema di remunerazione”
comporterebbe un maggior ricavo di 4 centesimi a pezzo, che salirebbe a 14
centesimi nel caso di farmaci generici.

(roberto
santori)

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